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Perugia non passa al software libero nonostante l'approvazione: ecco quanti soldi si potevano risparmiare

Da sette anni il Comune di Perugia ha votato la conversione dai software - di tutti gli uffici - a pagamento a quello libero per evitare così di sborsare molti soldi per le licenze a pagamento. Quella delibera del 2010 non è stata mai applicata neanche in parte nonostante il voto favorevole del Consiglio comunale. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Michele Pietrelli ha elaborato un dossier su questa mancata applicazione e lo ha presentato in commissione garanzia e controllo. E' emerso che solo per il triennio 2016- 2019 "il Comune ha messo a bilancio 253.697,16 euro, in luogo del software libero, che oltre all’azzeramento della spesa, garantisce prestazioni adeguate all’esigenze dell’ente".

Il Consigliere Pietrelli ha ribadito più volte come sia ingiustificabile l’inerzia del Comune di Perugia rispetto alle numerose P.A. che già da tempo hanno scelto il software libero. Il Comune di Assisi, tanto per fare un esempio, completerà a breve l’installazione di software libero in tutti i computer comunali con un processo che sarà trasversale all’ente e che coinvolgerà tutti i settori. Il Ministero della Difesa entro il 2020 migrerà 100mila delle sue postazioni in LibreOffice: a progetto terminato si stima un risparmio per l’ente pubblico di 28milioni di euro.

Il Dirigente intervenuto in commissione ha giustificato la scelta del recente rinnovo di software a pagamento con la complessità tecnica del passaggio informatico ma secondo il Consigliere Pietrelli le complessità tecniche non possono essere di ostacolo a questa migrazione che la stessa legge (Codice dell’Amministrazione Digitale) indica come via preferenziale da intraprendere. La V commissione ha condiviso le conclusioni del Movimento 5 Stelle: ora spetterà al Consiglio Comunale accoglierle o respingerle. "Questo aspetto dimostra il modus operandi dell’amministrazione che pur potendo (e dovendo) indirizzare le proprie scelte verso strade qualitativamente valide e improntate al risparmio (che tuttavia richiedono impegno e adeguata formazione), sceglie scorciatoie i cui costi - non proprio irrisori - sono (come al solito) sostenuti dalla collettività".

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