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Comune di Perugia, nasce la Consulta della famiglia: ecco come funzionerà

La delibera finalizzata all’istituzione del nuovo organismo è stata presentata da Nicola Volpi, consigliere del Gruppo Progetto Perugia: lo scopo è il confronto con le realtà sociali operanti sul territorio. Sarà composta da un'assemblea, da un presidente e dall'assessore competente

“Credo fortemente che la 'Consulta della Famiglia' possa essere un ottimo strumento capace di riunire intorno ad un tavolo le tantissime associazioni presenti nel nostro territorio, le quali da anni lavorano per il bene della comunità tutta, incentivando sempre di più una cittadinanza attiva e partecipata". Queste le parole con cui Nicola Volpi, consigliere comunale del Gruppo Progetto Perugia, Nicola Volpi, ha presentato la proposta di delibera finalizzata all’istituzione di questo nuovo organismo. “La famiglia come ben sappiamo tratta una moltitudine - ha aggiunto Volpi - ed essa rappresenta il nucleo fondante della comunità dove le persone crescono, si maturano e si formano come futuri cittadini del mondo; costituisce la prima ed imprescindibile forma di welfare naturale con cui ci rapportiamo fin dal momento della nascita; un luogo di educazione, relazione, vita, aiuto e cura”. Un'iniziativa con cui il Comune di Perugia, “con riferimento ai principi sanciti dalla Costituzione e nel rispetto dei trattati e convenzioni internazionali in materia” intende "riconoscere e sostenere la famiglia, soggetto sociale e nucleo fondante della comunità, e valorizza i suoi compiti di cura, educazione e tutela dei figli nonché le sue capacità di auto aiuto”. 

ORGANI E FINALITÀ - La Consulta - composta da un'assemblea (la cui composizione sarà aggiornata ogni 2 anni), da un presidente (come il vicepresidente eletto fra i candidati presenti nella seduta di insediamento della stessa Consulta) e dall'assessore competente (parteciperrano tutti volontariamente e a titolo gratuito e resteranno in carica fino al termine del mandato dell’amministrazione e fino alla nomina dei nuovi membri) - sarà dunque un organismo di confronto con le realtà sociali operanti sul territorio (associazioni del terzo settore e in regola con i relativi adempimenti previsti dalla normativa vigente; quelle costituite da almeno due anni e che operino senza scopo di lucro). Avrà funzioni consultive e propositive in materia di politiche familiari e verrà preventivamente informata circa i programmi che il Comune intende adottare. La Consulta poi, attraverso il proprio presidente, si impegnerà a presentare alla Giunta (attraverso l’assessore) una relazione annuale sulla propria attività. 

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