Unioni civili, mezza vittoria: la trascrizione dei matrimoni omosessuali finisce ko
Due ordini del giorno al vaglio del consiglio comunale: uno passa, l'altro no. Omphalos contento, ma a metà
Due ordini del giorno al vaglio del consiglio comunale di Perugia. Uno passa, l’altro no. Seguiamo questo ordine. Approvato con 16 voti favorevoli, 8 contrari e 4 astenuti l’ordine del giorno del Partito Democratico “che invita il parlamento ad approvare velocemente la regolamentazione delle unioni civili per le famiglie dello stesso sesso”.
“Un importante risultato che ci vede soddisfatti solo a metà – dichiara Emidio Albertini, co-presidente di Omphalos – dal Consiglio Comunale della nostra città arriva un chiaro segnale al Parlamento affinché si assuma la responsabilità di colmare il vuoto di diritti per le coppie dello stesso sesso”.
L’ordine del giorno, approvato con i voti favorevoli di parte della maggioranza, spiega ancora Omphalos, “impegna la Giunta Comunale a mettere in campo tutte la azioni politiche ed istituzionali per chiedere al Parlamento di rispondere al più presto all’invito rivoltogli dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 138 del 2010 approvando subito una disciplina di carattere generale, finalizzata a regolare diritti e doveri delle coppie di persone dello stesso sesso e delle famiglie omogenitoriali, riconoscendo un diritto fondamentale.” Il documento impegna anche la Giunta a “promuovere iniziative di inclusione dirette a tutte le famiglie, comprese quelle omogenitoriali, rispettose dei diritti e dei doveri per ciascuna di esse”.
“Dopo l’auspicio del Tribunale di Perugia – commenta Patrizia Stefani, co-presidente di Omphalos – anche il Consiglio Comunale della nostra città manda un segnale forte al Parlamento perché proceda speditamente nell’approvazione del disegno di legge sulle unioni civili. Ci aspettiamo che questo ordine del giorno sia ora correttamente recepito dalla Giunta anche nella sua seconda parte, dove ci si impegna a promuovere iniziative di inclusione dirette a tutte le famiglie, comprese quelle omogenitoriali, senza più assurde discriminazioni”.
“Ringraziamo il Partito Democratico – conclude Stefani – per aver presentato e difeso questi importanti ordini del giorno e ringraziamo il Movimento 5 Stelle che, insieme ad alcuni consiglieri della maggioranza di centro-destra, hanno prima speso parole importanti a sostegno dei documenti e poi votato convintamente a favore del documento”.
Nel frattempo, però, l’altro ordine del giorno del Pd è finito arenato. Respinto con 15 voti contrari, 10 a favore e 1 astensione, l’odg di Bori, Bistocchi, Mencaroni e Mori sulla “trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero”.
E il Pd non l’ha presa affatto bene: “Il centrodestra sceglie di respingere, per la seconda volta, la richiesta di trascrizione dell’atto di matrimonio celebrato all’estero tra cittadini italiani dello stesso sesso. Nella stessa direzione dell’ordine del giorno va, invece, l’ordinanza del Tribunale di Perugia, a cui si è rivolta una giovane coppia perugina perché si esprimesse sulla mancata trascrizione del loro matrimonio contratto in un altro Paese, che, dopo due udienze, ha deciso di sospendere il giudizio in attesa di quella che ha definito l’“auspicabile” approvazione della legge sulle unioni civili in Parlamento”.
E ancora: “Peccato constatare che il centro destra abbia perso l’ennesima occasione di votare compatto, facendo evidentemente prevalere logiche e dinamiche politiche interne che tradiscono ancora una mentalità retrograda e conservatrice.Serve guardare al futuro, e non al passato: ce lo chiede il Paese, ce lo chiede la città di Perugia”.