rotate-mobile
Politica

Caso Joan, Comune di Perugia contro Omphalos: "Basta falsità e strumentalizzazioni"

La risposta dell'amministrazione Romizi all'associazione: "Il ricorso è dell'Avvocatura di Stato, basta con la disinformazione"

Dopo la vicenda del patrocinio negato alla Perugia Pride Parade, il caso del piccolo Joan diventa terreno di scontro tra il Comune di Perugia e Omphalos. L'onda lunga del lunedì di fuoco a Palazzo dei Priori - con l'assedio all'ufficio del sindaco (Qui il VIDEO) e l'alta tensione in consiglio comunale - è ben lontana dall'esaurirsi. 

L'amministrazione comunale, con una nota, attacca l'associazione: "Non corrisponde assolutamente al vero quanto afferma l’Omphalos in un comunicato in merito alla notizia che il Comune di Perugia avrebbe impugnato la decisione del Tribunale di Perugia di trascrivere integralmente l’atto del bambino nato in Spagna".

E ancora: "Il reclamo è stato presentato lo scorso 14 maggio dall’avvocatura distrettuale che rappresenta autonomamente gli ufficiali di stato civile in tutti i gradi del giudizio. L’Amministrazione di Perugia non è intervenuta in nessun modo nella decisione di quel reclamo, che rappresenta nel caso i diritti del ministero dell'interno, bensì è l’avvocatura dello Stato che ha agito nell’esercizio delle proprie prerogative dandone comunicazione alla Prefettura e al Sindaco. Quanto affermato dall’Omphalos non è veritiero ed all’evidenza strumentale. Non si può fare disinformazione in nome dei diritti".

Infine, la conclusione: "L’operato dell’amministrazione comunale sul tema non è mai stato condizionato da un orientamento personale né da scelte politiche, al contrario gli ufficiali dello Stato Civile del Comune di Perugia, in linea con altri Comuni, hanno operato nella conformità del dato normativo vigente ed in linea con quanto espresso dagli organi di governo a livello locale e centrale". 

Il riferimento è alla nota inviata da Omphalos subito dopo l'incontro-scontro con il sindaco Romizi. Testuale: "È di queste ore la notizia che il Comune di Perugia ha deciso di ricorrere in appello contro la decisione del Tribunale di Perugia, che imponeva al Sindaco Romizi di trascrivere integralmente l’atto di nascita del piccolo Joan, il bambino nato in Spagna da due mamme perugine. Il ricorso, notificato ai legali della coppia, arriva dopo una sentenza che aveva integralmente accolto la richiesta delle due mamme". Il presidente Stefano Bucaioni aveva rincarato la dose: "Non abbiamo più parole per descrivere la nostra rabbia e lo sconcerto nell’apprendere questo ulteriore atto discriminatorio del Comune di Perugia, siamo di fronte ad un accanimento senza precedenti sulla pelle di un povero bambino per il solo fatto di avere due mamme. Il Sindaco aveva raccontato alla città che il suo iniziale rifiuto a trascrivere l’atto era meramente tecnico e che in assenza di una legge precisa spettava al Tribunale decidere. Ecco, la scelta di ricorrere anche contro la decisione del Tribunale svela ancora una volta le intenzioni chiaramente discriminatorie di questa amministrazione". La strada è lunga. E lastricata di polemiche.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caso Joan, Comune di Perugia contro Omphalos: "Basta falsità e strumentalizzazioni"

PerugiaToday è in caricamento