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Comune di Perugia, bilancio e criticità. Pd all'attacco di Romizi: "Fallimento certificato"

Il Partito Democratico carica contro la giunta Romizi e le correzioni per rimettere in riga i conti di Palazzo dei Priori

La deliberazione della Corte dei Conti sul bilancio del Comune di Perugia “certifica il fallimento della giunta Romizi”. Il gruppo consiliare del Pd non va per il sottile dopo l’approvazione della cura da cavallo dell’assessore Bertinelli per rimettere in riga i conti di Palazzo dei Priori: “Lo scorso novembre il Sindaco Romizi e la sua Giunta, per la prima volta nella storia del Comune di Perugia, sono stati raggiunti dalla richiesta della Corte dei Conti di azioni straordinarie sul bilancio e di chiarimenti sulla gestione finanziaria di questa amministrazione”.
Da allora, attaccano dal Pd, “mai si è riunita la Commissione Bilancio o il Consiglio Comunale per condividere le scelte che Sindaco e Giunta avevano intenzione di portare avanti. Oggi, a pochi giorni dalla scadenza dei termini, si chiede di votare, senza possibilità di incidere, la preconsiliare  in risposta alla Corte dei Conti”. 

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E ancora: “Dall’analisi del documento si evincono grosse criticità per quello che concerne il bilancio comunale: in particolar modo la criticità più rilevante è rappresentata dalle anticipazioni di cassa e dai conseguenti interessi passivi che il Comune è costretto a pagare a causa del costante e reiterato ricorso alle anticipazioni. Nel 2013 gli interessi passivi ammontavano ad una cifra irrisoria pari circa a 4500,00 euro, dal 2014, inizio del mandato del Sindaco Romizi, gli interessi passivi hanno superato ogni anno abbondantemente il milione di euro per un totale di 3 milioni e 500 mila euro bruciati in interessi”. 

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Così hanno votato contro. “Le proposte avanzate dalla Giunta nella preconsiliare in oggetto non ci sembrano adatte a risolvere la situazione visto che si cerca di arginare la crisi di bilancio con operazioni spot che pochi introiti porteranno alle casse comunali piuttosto che cercare di ridurre le anticipazioni di cassa e di migliorare il recupero dei crediti, per questo motivo il nostro voto è stato negativo. Il Sindaco Romizi e la sua Giunta continuano a vivere alla giornata senza progettare il futuro della città, si continua ad amministrare senza governare Perugia mentre i problemi nuovi si accumulano e i vecchi si acuiscono”.

Attacchi al sindaco Romizi e alla giunta anche da parte del Partito Democratico di Perugia: “Perugia è una città in declino culturale ed economico e non è qui interessante continuare il gioco ‘di chi è la colpa ?’, quello che interessa qui è avere risposte credibili caratterizzate da una decisa assunzione di responsabilità politica da parte di chi governa. Ora sentire parlare di ‘policentrismo’ di ‘regione che non tira’ di ‘crisi che ha colpito maggiormente l'Umbria e/o l'Italia’ testimonia unicamente le difficoltà e le divisioni che attanagliano l'attuale giunta comunale . I numeri però parlano chiaro, la regione sul piatto di Perugia ha messo complessivamente qualcosa come 30 milioni di euro andando dal progetto degli Arconi, a quelli del Mercato Coperto, del Turreno o dell'Auditorium. Soldi stanziati su progetti, in molti casi, preesistenti rispetto all'attuale giunta e verso i quali quest'ultima ha solo svolto opere di maquillage, in alcuni casi peggiorandoli sensibilmente, senza nessuna forma di trasparenza o di partecipazione, figuriamoci processi di coinvolgimento o di apertura internazionale verso professionisti giovani e/o affermati capaci di contribuire nel proporre visioni varie ed alternative della città. Ma i soldi sul piatto di Perugia non si fermano ai 30 milioni stanziati dalla Regione, ci sono, oltre agli ingenti investimenti nazionali per la fibra ottica, anche i 16 milioni per Fontivegge derivanti dal bando periferie e investiti dall'attuale Governo di Roma. Questo sì un progetto interamente attribuibile all'attuale giunta, valutato in modo mediocre (a differenza del progetto del Comune di Terni) e miracolato da quello che possiamo chiamare come un vero e proprio finanziamento a pioggia messo in atto dal Governo Nazionale. Sarebbe sin troppo agevole ricordare il ben diverso atteggiamento di indifferenza e ostilità dei Governi Berlusconi nei confronti delle Giunte di centrosinistra di Perugia e dell'Umbria, in materia di risorse e di finanziamenti”.

E ancora: “È oramai evidente che gli slogan non bastano e che l'inerzia del centrodestra cittadino sta portando Perugia a un declino inesorabile, non solo come capoluogo di Regione, ma anche come città di riferimento per le sue scelte politiche. Se arrivano così tanti soldi alle città è perché nel nuovo millennio ci si aspetta che le città fungano da traino e da volano dei territori e questo ruolo innovativo mal si concilia con l'immobilismo istituzionale della giunta di Perugia, immobilismo così ben impersonato dal sindaco Romizi. Le città non possono più essere sterili terminali di spesa che si concentrano sulla tutela delle rendite ma devono essere promotori di uno sviluppo partecipato, diffuso su tutto il territorio di loro competenza e capace di fare da traino per le aree limitrofe. Al Pd cittadino, alla Regione, interessa il rilancio e lo sviluppo di Perugia in questa nuova ottica propulsiva e non la sterile polemica politica che dura un giorno e non porta nessun risultato a favore dei perugini, e neppure interessa la campagna elettorale permanente tanto cara al centrodestra. E' ora di far vedere che si sa camminare con le proprie gambe visti i consistenti aiuti (oltre 50 milioni) che i livelli di governo regionali e nazionale hanno stanziato complessivamente su Perugia”. “Prima che sia troppo tardi - conclude il Pd di Perugia -  occorre invertire questa tendenza che rende Perugia più piccola e più provinciale, indicando chiaramente una diversa direzione per una città più europea, più aperta, più sicura più equa e più solidale”.

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