rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Regione, arriva una nuova commissione contro la criminalità e le tossicodipendenze

All'indomani della presentazione della Relazione sulle infiltrazioni mafiose in Umbria, il consiglio unisce in un'unica Commissione la lotta alla droga e all'infiltrazione mafiosa

Giornata importante a Palazzo Cesaroni, questa mattina è stata approvata la proposta dell'ufficio di Presidenza della Regione Umbria di creare un'unica 'Commissione per l'Analisi dei fenomeni di criminalità organizzata e tossicodipendenze', cioè di adottare le stesse misure e modalità per il contrasto alle tossicodipendenze e all'infiltrazione mafiosa.

Il Consiglio ha dunque deciso che “nell'ottica del risparmio delle risorse pubbliche e della razionalizzazione delle attività degli organi interni del Consiglio regionale, i compiti assegnati alle Commissioni di inchiesta su "Infiltrazioni mafiose in Umbria, metodologie di controllo, prevenzione e lotta alla criminalità organizzata" e su "Tossicodipendenze, mortalità per overdose e fenomeni correlati", possono essere riuniti nell'ambito di un unico organo, anche in considerazione del comune interesse nei confronti di alcune tematiche.

La nuova Commissione di inchiesta resterà in carica un anno, avrà 5 componenti, 3 di maggioranza e 2 dei gruppi di opposizione. La costituzione di un unica commissione di inchiesta arriva all'indomani dell'approvazione della 'Commissione regionale sulle infiltrazioni mafiose', della relazione sulle attività svolte nel monitoraggio di gruppi organizzati-mafiosi nel tessuto produttivo umbro. La relazione stilata in due anni di lavoro, verrà discussa in aula da questa mattina e si articola in cinque capitoli che affrontano temi quali le strategie delle mafie in Umbria, la diversificazione tra criminalità diffusa e quella organizzata di stampo mafioso; i settori del riciclaggio e del reinvestimento in cui opera; quello della tratta degli esseri umani; dei rifiuti e della droga.

Nella relazione è stata evidenziata una carenza di strumenti di intelligence capaci di monitorare il territorio in maniera costante, non basta la repressione ma c'è bisogno d'informative periodiche sullo stato di salute del tessuto economico-produttivo. Il rischio concreto è la sottovalutazione del fenomeno, infatti preoccupa molto la facilità del tessuto criminale nel riciclare, sul territorio umbro, i propri capitali illeciti. Un fiume di denaro che può arrivare dal mercato della droga, dallo sfruttamento della prostituzione o dall'edilizia come evidenziato nell'inchiesta Apogeo. Infatti nella relazione si mette in luce l'incapacità di tenere sempre alta la guardia, ché un contrasto periodico fatto di sola repressione non può bastare. E' importante tenere un monitoraggio costante su quelle attività come compro-oro, sale giochi o locali notturni, più esposte al rischio di passaggi di denaro contante da riciclare.

L'idea di unire i due problemi, quello dell'infiltrazione e della droga, può essere un arma in più per un osservare il fenomeno in maniera completa, essendo i due fenomeni molto intrecciati tra loro, Perugia è oramai ritenuto un centro focale per tutto il centro Italia per il mercato dei narcotici, tale traffico non si può contrastare senza la consapevolezza che la gestione è fatta da strutture complesse di crimine organizzato.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regione, arriva una nuova commissione contro la criminalità e le tossicodipendenze

PerugiaToday è in caricamento