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Colussi, 125 licenziamenti: "I lavoratori non devono pagare le scelte scellerate dell'azienda"

Articolo 1 - Mdp dell'Umbria si schiera con i lavoratori: "Subito una mobilitazione sociale di tutta la regione"

E siamo piombati nell’emergenza lavoro. Licenziamenti di massa e vertenze. “In questi mesi  - spiega Articolo 1 - stiamo assistendo a una vera e propria escalation di crisi aziendali nella nostra regione. Alle ormai note vicende della Perugina, dell'ex Merloni, dell'ex Fcu e dell'Ast, dobbiamo oggi aggiungere purtroppo la crisi della Colussi di Petrignano d'Assisi. La dirigenza del gruppo Colussi, infatti, ha ufficialmente dichiarato l'apertura della procedura di licenziamento collettivo per 125 lavoratori. Ancora una volta assistiamo al tentativo, da parte di un'azienda, di spostare parte della produzione in altri territori, con inimmaginabili ricadute sociali”.

E ancora: “Lo smantellamento industriale in Umbria ha ormai raggiunto un livello non più sopportabile in una Regione, tra l'altro, già duramente provata dalla crisi. Articolo 1 – MDP Umbria esprime la propria solidarietà e vicinanza a tutti gli operai e gli impiegati che vedono messo in pericolo il proprio posto di lavoro a causa di scelte aziendali scellerate e prese unicamente in nome del profitto e si impegnerà, sin da subito con tutte le altre forze della sinistra, per stimolare una grande mobilitazione sociale a tutela della dignità dei lavoratori e impegnerà i propri rappresentanti nelle istituzioni a tutti i livelli, affinché intervengano nel merito di questa delicata situazione”. 

Lo sconcerto di Solinas -  “Manca una politica industriale a livello nazionale e occorre una svolta seria anche in Umbria, con investimenti pubblici ed un impiego delle risorse europee che porti realmente ad un rilancio del lavoro”. Lo afferma il consigliere regionale Attilio Solinas (misto – Mdp) esprimendo “sconcerto per la volontà della Colussi di procedere al licenziamento di 125 tra operai ed impiegati dello stabilimento di Petrignano di Assisi”. Solinas ricorda che “l’azienda qualche tempo fa aveva promesso investimenti e messo in campo l’eventualità di un numero limitato di esuberi. Ora anche questa realtà imprenditoriale umbra disattende completamente gli accordi presi e compromette l’occupazione di un terzo dei suoi addetti al sito produttivo. Se è questa l’inversione di tendenza nel Pil e nell’economia umbra annunciata dal governo regionale qualche settimana fa, c’è da chiedersi dove realmente si verifichino questi segnali di ripresa e in tasca di chi vada a finire questa percentuale di Prodotto interno lordo guadagnato”.

Solinas rimarca che “Colussi, Perugina, Merloni, Novelli, Trafomec, e altre realtà aziendali di fatto licenziano o chiudono i battenti. Centinaia di imprese commerciali continuano a sparire dal panorama regionale. Il clima generale creatosi con le riforme degli ultimi governi cosiddetti di 'centrosinistra' che destrutturano e precarizzano il lavoro, all’insegna di una deleteria 'flessibilità' , ha portato alla riduzione dei salari e degli stipendi, con il persistere di una netta differenza tra uomo e donna, e all’approvazione di misure che rendono facili i licenziamenti”

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