Datamonitor, brutti tempi per il sindaco Boccali: fuori dai migliori su gradimento e servizi

Non è proprio un grande momento per il sindaco Wladimiro Boccali è la sua amministrazione. Il primo cittadino, Oltre a dover correre in ogni luogo per cercare soluzioni sulla sicurezza cittadina (e per i fondi sul bilancio) respingendo anche le etichette di "capitale della droga" o "la Perugia degli omicidi", subisce anche il giudizio di un sondaggio di datamonitor sul gradimento personale e dei servizi dati ai cittadini. Ebbene Boccali non rientra nei primi 50 posti dei sindaci più amati. Ma può consolarsi con i dati - fatta eccezione del fiorentino Renzi  tra l'altro al 39esimo posto  e dei sindaci di Grossetto e Lucca -  delle cosiddette Regioni "rosse" che stanno vivendo un momento politico generale di bassa popolarità. Marche in testa.

Preoccupa di più il fatto che viene messo in discussione anche il modello Umbria che è legato e molto alla qualità dei servizi pubblici ai cittadini: infatti sempre datamonitor non prevede il capoluogo umbro nei migliori 20 comuni. Qui invece c'è una tenuta dei sindaci delle Regioni Rosse: Reggio Emilia, Siena e Ferrara. La classifica dell’apprezzamento dei servizi dei primi 20 comuni italiani è ottenuta attraverso un indice medio relativo al livello di soddisfazione espresso dai cittadini intervistati su 23 servizi (anagrafe/stato civile, tributi, URP, servizi scolastici, politiche per le imprese, servizi sociali, sicurezza, polizia municipale, raccolta rifiuti, pulizia delle strade, manutenzione stradale, illuminazione stradale, verde/parchi pubblici, edilizia/urbanistica, turismo, cultura/spettacolo, sport, viabilità/traffico, parcheggi, trasporto pubblico, gas, acqua, elettricità).