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Amministrative a Città di Castello, la mossa del cavallo di Luca Secondi al Pd: primarie o si rischia grosso

La strategia è quella di evitare un candidato imposto dai vertici attuali dei democratici per il voto di ottobre

La mossa del cavallo di Luca Secondi agita lo scacchiere del Partito Democratico di Città di Castello (diretto dall'asse Bettini-Pescari-Cecchini) nell'estate 2021 dove si gioca la partita finale per le candidatura per le amministrative di ottobre. Il vice-sindaco Secondi si candida alla guida del comune tifernate. L'annuncio-conferma a livello regionale,  con tanto di sostegno, non porta la firma del suo partito, il Pd, ma di due movimenti di centro che in teoria sarebbero posizionati a livello nazionale nel centrosinistra: Azione di Calenda e Italia Viva Umbria.  

“Una proposta che è messa a disposizione di tutte le forze politiche del centro sinistra e moderate – hanno sostenuto Serafini e Massetti – che stanno cercando di trovare un percorso comune per presentarsi uniti alle prossime elezioni amministrative”. Manca la firma dell'appoggio al momento del padre nobile dello schieramento che vuole contrastare la leadership del Pd e il candidato gradito al triumvirato Bettini-Pescari-Cecchini (si parla di una dottoressa molto conosciuta in città), ovvero l'attuale sindaco socialista Bacchetta. Ma è solo una questione tattica... non a caso il candidato Luca Secondi è il suo vice-sindaco.

Questo è il visibile, ma quello che più interessa è il sommerso che poi sta alla base della mossa del cavallo di Luca Secondi: il candidato porterà le firme di supporto per la sua candidatura - come da statuto Pd - alla segreteria comunale; questo per ottenere almeno le primarie aperte a tutto il centrosinistra. Primarie che non convincono i vertici dei democratici di Città di Castello che vorrebbero muoversi con altri mezzi per l'individuazione del candidato.

Occhio però che la mossa del cavallo di Secondi prevederebbe che senza primarie... scatta la spaccatura al primo turno del centrosinistra. A quel punto prenderebbe vita una coalizione sempre con Secondi candidato a sindaco, Bacchetta capolista dei socialisti e liste di centro dal sapore civico. La primarie dunque valgono l'unità, i candidati imposti invece portano l'attuale maggioranza politica di Città di Castello ad un primo turno ad alto rischio, con il centrodestra che proverà a fare di entrambi un sol boccone. Ma da destra al momento non si ode nessun nome forte. Tattica oppure anche qui l'alleanza resta complicata? 

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