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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Legge sull'aborto - La Cgil contro De Vincenzi: "Parlando di costi a carico della Regione ha offeso le donne"

Il sindacato Cgil contro il consigliere regionale De Vincenzi a cui si contesta un'analisi sugli aborti in Umbria dopo aver presentato una interrogazione sul dati e costi della legge 194 in Umbria. Per De Vincenzi, secondo quanto scritto dalla Cgil, "la legge sull'aborto dal '78 ad oggi, della “morte" di 100mila umbri, sostituiti con 100mila migranti, con costi di circa 5 milioni di euro".

"È del tutto inaccettabile affrontare un tema delicato come quello dell’interruzione volontaria di gravidanza in termini meramente economici, come ha fatto l’assessore Barberini - commenta Vanda Scarpelli, segretaria della Cgil dell’Umbria - o addirittura agganciarlo strumentalmente all’accoglienza dei migranti, come fa De Vincenzi, con il risultato di offendere sia le donne che affrontano una scelta difficile e dolorosa, sia i migranti che fuggono da guerre e miseria”. “Ci si preoccupi piuttosto - aggiunge Barbara Mischianti, segretaria della Cgil dell'Umbria  - del definanziamento dei consultori, vero fulcro della legge 194, con il loro ruolo fondamentale di educazione e prevenzione. Quindi, se si vuole proprio parlare di soldi, si dica che negli anni questa norma di civiltà è stata messa a repentaglio dall’ormai dilagante fenomeno dell’obiezione di coscienza e dai continui tagli”.

“La Provincia di Terni lo sa bene - conclude Valentina Porfidi, segretaria della Cgil di Terni - vista la chiusura del reparto di ginecologia dell’Azienda Ospedaliera di Terni avvenuta lo scorso anno per il periodo estivo, con la conseguenza per le donne che dovevano effettuare un’interruzione tra il terzo e il sesto mese di gravidanza di venire spostate in ostetricia, accanto ad altre donne che avevano appena partorito".

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