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Ballottaggio a Città di Castello, tutti a caccia dei voti del centrodestra ma nessun apparentamento ufficiale: spunta il "Metodo Umbertide"

Tutti i rumor parlano di trattative avviatissime di sostegno alla candidata Bassini sul candidato del Pd Luca Secondi. Ma il Pd non demorde e punta a conquistare i voti in libertà del centrodestra casa per casa, senza passare per i dirigenti

Quel 42-43 per cento raccolto, in maniera scellerata, in quando divisi in due coalizioni, dal centrodestra di Città di Castello fa gola a tutti e due i candidati centrosinistra, Secondi e Bassini, che tra otto giorni si giocheranno la fascia tricolore da sindaco. Chi riesce a portarsi dalla propria parte il maggior numero di ex avversari - in particolare candidati e dirigenti che possono influire sul voto - e convincere gli elettori liberi di centro e di destra, alla fine conquisterà il Palazzo. Le trattative dunque per l'alleanza sono in corso anche se nascoste, sotto-traccia.

Eh già perchè al 99,9& a Città di Castello scordatevi degli apparentamenti ufficiali. Il centrodestra, Lega e Fratelli d'Italia in testa, non possono e non potranno mai allearsi alla luce del sole con i simboli del Pd - per il candidato a sindaco Secondi - o con il Movimento 5 Stelle - presente, seppur con pochi voti, nella coalizione della Bassini. Ma, come verificato da Perugiatoday.it, c'è la volonta dei partiti di centrodestra di incidere su questo ballottaggio e allo stesso tempo di metterci se non tutta la faccia almeno mezza faccia, per rispetto del proprio elettorato. Ma come fare senza passare per inciucisti? Un metodo c'è anche senza apparentamenti: ovvero il metodo Umbertide - coniato ai tempi dall'onorevole della Lega Riccardo Augusto Marchetti - che ha portato ad un'alleanza vincente tra la Lega e i civici della lista civica dell'ex sindaco Locchi.

Tradotto: si annuncia un sostegno "politico" sui progetti che non è ovviamente all'apparentamento ufficiale, si porta il proprio elettorato alle urne e in caso di vittoria c'è un riconoscimento in giunta e nelle commissioni consiliari. Detto questo: ad oggi le varie anime del centrodestra sono compatte nel dialogare con il candidato a sindaco Bassini, nonostante ci sia il Movimento 5 Stelle. Perchè? Ci sono due importanti spiegazioni politiche. La prima: il Pd di Bori è il nemico numero uno e quindi va fronteggiato ovunque; batterli direttamente o indirettamente a Spoleto e Città di Castello vuol dire togliere ulteriori spazi di manovra politica ai democratici che cercano entusiasmo e appoggio per risalire la china fino ai vertici della Regione Umbria. Secondo aspetto: erroneamente si pensa alla coalizione Bassini ad una sorta di o "centrosinistra bis" o addirittura "sinistra centro".

Il centrodestra è convinto del contrario: la lista civica UNIONE CIVICA TIFERNO, la più votata con quasi il 10 per cento, è una civica liberale-riformista che fa parte, in maniera autonoma, della galassia di Umbria Civica il contenitore inventato da Nilo Arcudi, ex socialista e ora alleato a Perugia del sindaco di Forza italia Andrea Romizi. Le trattative, dunque, sono belle che fatte. In più il centrodestra ha un'ambizione: conquistare la presidenza della Provincia di Perugia che è possibile soltanto tramite il voto dei consiglieri e sindaci dei vari comuni. Città di Castello fino ad oggi ha sempre premiato il centrosinistra del Pd e alleati (vedi il socialista Bacchetta), alla prossima votazione con la Bassini una parte dei grandi elettori potrebbe andare in direzione centrodestra. Sempre che la trattativa e le urne diano ragione all'unica donna candidata a sindaco dei ballottaggi in Umbria. Ma occhi il Pd ha un piano: conquistare i voti in libertà del centrodestra casa per casa, senza passare per i dirigenti, forti del loro radicamento sul territorio e sul fatto che hanno guidato da 10 anni l'amministrazione comunale. 

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