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Regionali 2015 / Il Pd conferma ufficialmente la Marini ma manda in pensione i colonnelli

Hanno vinto in due: la Presidente che ha incassato quasi un voto plebiscitario, ma anche quel giovin segretario Leonelli che ha rottamato quello che poteva ottenendo il via libera dai dirigenti. Ecco cosa cambia per il maggior partito umbro alle prossime elezioni regionali

Catiuscia Marini può dormire sonni tranquilli almeno per la ri-candidatura a Presidente della Giunta regionale dopo i primi 5 anni di Governo già vissuti. Nell'assemblea regionale del Partito Democratico solo in 9 si sono astenuti - neanche un voto contro - quando è stata proposta con un documento la sua ricandidatura per le Regionali 2015 con tanto di promozione per la gestione della cosa pubblica umbra. E' lei la candidata. 

In teoria, ma solo in linea molto teorica, ci potrebbero essere ancora le primarie con uno o due sfidanti pronti a soffiarle (?) il posto, dato che il segretario regionale Giacomo Leonelli - applicando lo statuto - non ha escluso le urne. Ma bisognerà trovare tante ma tante firme da consegnare entro il 28 novembre. Missione impossibile per due motivi: per il gradimento della Marini molto alto anche tra i renziani della prima e dell'ultima ora. Secondo: nove astenuti non possono essere il sintomo di un malumore tale da far indire delle primarie. Comunque c'è ancora tempo. 

"L’assemblea regionale del Partito Democratico - ha ribadito Giacomo Leonelli, segretario regionale del Pd - ha approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno, presentato dalla segreteria regionale, che di fatto individuano nella figura di Catiuscia Marini la migliore candidatura a Presidente della Regione dell’Umbria per il mandato 2015-2020". E fino a qui è l'investitura ufficiale. C'è anche il via libera per una lista del presidente anche se in questo caso in molti pensano che faccia perdere voti e seggi al Pd. Anche il Presidente Marini sta valutando se ne valga la pena sondaggi alla mano...

Ma Leonelli non ha voluto perdere l'occasione di rinnovare sia la lista - fuori i grandi vecchi e quelli che hanno fatto lunghe carriere nel partitone - che la futura ed eventuale Giunta di centrosinistra. Ed ecco dunque spuntare ed essere approvato a stragrande maggioranza - solo due voti contro - l'altro documento, quello certamente più renziano. "Abbiamo scelto di spingere su un rinnovamento profondo e sostanziale della squadra, prevedendo che almeno il 70% dei candidati sia rinnovato rispetto al precedente mandato e un rinnovamento completo dell’eventuale delegazione di giunta, e non ci siamo voluti blindare rispetto al tema delle primarie”. Qualcuno potrebbe dire che la formula è la seguente: presidente rodato, squadra in consiglio con volti nuovi. 

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