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Caso Pastorelli, l'assessore al consiglio: "Nessun riferimento ai rivoltosi filo-Trump. Ecco perchè"

"Il mio abbigliamento? Non c’era nessuna intenzione di “scimmiottare” il “capo rivolta” dell’assalto a Capitol Hill"

L'assessore allo sport e al commercio, Clara Pastorelli, ha voluto chiarire la sua posizione in aula, nel consiglio comunale di oggi, dopo le polemiche su una sua "storia" su facebook dove, secondo l'opposizione, avrebbe difeso addirittura l'assalto a Capitol Hill da parte dei sostenitori di Trump. Sul banco degli imputati uno slogan che faceva pensare ad una critica verso i grandi social che hanno oscurato le pagine del Presidente degli Usa e uno strano cappello indossato che per qualcuno era simile a quel copricapo da sciamano sfoggiato da uno dei rivoltosi a Capitol Hill. Dopo le accuse, le richieste di dimissioni, pubblichiamo il chiarimento dell'assessore che ribadisce che il suo era un intervento privato non legato ai fatti Usa e che condanna qualsiasi azione anti-democratica.

Va ricordato che l'assessore Pastorelli ha il doppio passaporto Italiano-Stati Uniti. Il portavoce dell'opposizione Giubilei è rimasto sulla sua posizione critica: "Il fatto che ne abbiano parlato i tre principali quotidiani nazionali, il tg3, che ci sia stata un’interrogazione parlamentare al riguardo, dimostra che il caso è grave. L’assessore ha sposato la tesi del complotto, si è associata alle posizioni della destra più estrema americana, di chi ha inferto una ferita gravissima alla democrazia americana".
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di Clara Pastorelli 
Come ho avuto modo di dichiarare agli organi di stampa la sera stessa, mia madre, scomparsa qualche anno fa, era americana, io stessa ho la doppia cittadinanza, ma oltre ad avere un forte legame con gli USA amo la democrazia e sono contro ogni forma di violenza (compresa quella verbale anche sessista di cui sono stata vittima in quei giorni convulsi). Ci tengo a ripetere che il cappotto che indossavo nell’immagine è un capo che utilizzo frequentemente da diversi anni; il colbacco (che non può essere confuso con il copricapo tipico di uno “sciamano” che ha caratteristiche ben diverse) allo stesso modo è da me utilizzato in modo costante durante la stagione invernale, insomma non c’era nessuna intenzione di “scimmiottare” il “capo rivolta” dell’assalto a Capitol, Hill. Si trattava semplicemente di una modalità per esprimere un pensiero personale in un profilo privato, reso pubblico da altri. 

Nell’utilizzare la frase “spesso ciò che sembra non lo è” non mi riferivo, in alcun modo, alle violenze di Capitol Hill che, ribadisco a gran voce, condanno in maniera più assoluta e categorica (anche da cittadina statunitense). Credevo fosse chiaro che la storia di FB non è stata fatta a sostegno dei golpisti ma di una democrazia, quella USA, che sta attraversando una fase delicata della sua storia. In questi giorni in cui sono stata raggiunta da attestati di stima e comprensione oltre che da critiche spesso sfociate in insulti, ho più volte rivolto il mio pensiero al Sindaco Andrea Romizi, ai colleghi della giunta, ai consiglieri di maggioranza che siedono in questo consiglio, ai collaboratori di tutti i giorni e ai cittadini (tutti) di Perugia. Città di Perugia coinvolta suo malgrado e mio malgrado in questa vicenda, sono queste le ragioni che hanno determinato e determinano nella mia persona molto dispiacere per il fatto che sia creata una situazione come quella di qualche giorno fa.

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