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Case popolari, Castori alla Regione: "Con la vostra legge si favoriscono solo gli stranieri"

Carlo Castori, colonna della maggioranza di centrodestra al Comune di Perugia, ha individuato alcuni punti che se modificati renderebbe un po' di giustizia "anche alle famiglie di casa nostra".

Cambiare subito il regolamento regionale che assegna le case popolari nei comuni per evitare che i cittadini perugini abbiano sempre meno possibilità, nonostante la crisi economica, di avere un alloggio a canone agevolato rispetto ai cittadini extracomunitari. Carlo Castori, colonna della maggioranza di centrodestra al Comune di Perugia, ha individuato alcuni punti che se modificati renderebbe un po' di giustizia "anche alle famiglie di casa nostra". Su 1169 domande presentate: 171 sono le escluse (per mancanza di documentazione o requisiti), 391 sono cittadini italiani, 86 comunitari e ben 692 extracomunitari.

Per Castori bisogna seguire l'esempio di Monza: "Oltre alla residenza o allo svolgimento dell’attività lavorativa nel Comune al momento della presentazione della domanda, richiede il requisito della residenza continuativa per almeno 5 anni nel periodo immediatamente precedente alla data di presentazione".

Mentre da noi attualmente la legge regionale prevede una residenza di almeno 24 mesi nella Regione Umbria, e 18 nel Comune di Perugia. "Soglie che riteniamo troppo basse e che non tutelano il cittadino perugino o comunque chi risiede a Perugia da molti anni, che quindi ha fatto di Perugia, per volontà e non per convenienza, la propria casa, e magari da altrettanto tempo cerca di ottenere un alloggio popolare senza riuscirci”: ha ribadito Castori mandando un chiaro messaggio all'assessore regionale (perugino) Stefano Vinti.

Castori ha spiegato, secondo la sua ipotesi, perché così pochi italiani presentino la domanda. "Forse perché, vista la grande presenza di stranieri, specialmente nelle ultime attribuzioni, si vengono a creare dei veri e propri ghetti. Addirittura ci sono italiani che rinunciano ad andare a vivere nella casa loro assegnata, perché in certi ambienti non si sentono sicuri. Una mediazione potrebbe venire riservando una quota di alloggi popolari agli extracomunitari in proporzione alla presenza nella nostra regione che è dell’11%, sempre più alta rispetto a quella nazionale".

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