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Deputato umbro in visita nell'unico stabilimento italiano dove si coltiva la cannabis legale: produzione, richieste e investimenti

Gallinella dei 5Stelle ha analizzato le strategie dello Stato per aumentare la produzione dato che le richieste, anche in Umbria come nel resto Paese, sono in forte aumento. Serve per gravissime patologie altamente

Un deputato umbro in missione nell'unico stabilimento, il  Farmaceutico Militare di Firenze in cui viene prodotta la cannabis terapeutica Fm1 e Fm2, che in Italia è legale la produzione, l'acquisto e l'uso solo per scopo medico. Anche l'Umbria da alcuni anni è entrata a far parte, come sanità, delle regione che somministrano la cannabis a coloro che sono affetti da gravi patologie come la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica, il glaucoma, le malattie neoplastiche. Ma in Italia come in Umbria siamo ancora agli inizi e la domanda supera l'offerta. Il deputato Filippo Gallinella del Movimento 5 Stelle nello stabilimento di Firenze ha studiato e analizzato il potenziamento della produzione. 

“Durante la visita all’Istituto – spiega Gallinella – ho avuto conferma dagli stessi militari che le domande per l’utilizzo di questa cannabis terapeutica negli anni sono aumentate, tanto da rendere necessario un incremento della produzione. Dal 2014 è stato attivato un accordo tra il ministro della Difesa e il ministro della Salute per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis, per la cura di patologie gravi e altamente invalidanti: malattie nelle quali i preparati a base di cannabis sono molto efficaci e con un rapporto rischio-beneficio nettamente a favore di quest'ultimo. Tant’è che il fabbisogno stimato in Italia nel 2019 supererà i 700 kg". Le Regioni che gestiscono la sanità pubblica, hanno richieste triplicate rispetto alle prime produzioni 2015-2016 a fronte di una disponibilità limitata e lenta nell'acquisizione. 

Il deputato Gallinella ha infatti verificato che lo stabilimento di Firenze, con la cannabis terapeudica, potrà raggiungere una produzione statalemdi oltre 300kg entro la fine dell’anno. "Questo significa che nel 2019 si avrà ancora l’esigenza di acquistare una considerevole parte del fabbisogno attraverso il canale dell’importazione e che nel 2020 potrebbe superare addirittura i 1.000 kg l’anno. 

Il problema, dunque, permane seppur a fronte del previsto incremento della capacità produttiva dello Stabilimento. Sulla base di tali considerazioni – prosegue Gallinella – il dicastero ha comunicato di aver iniziato un percorso di collaborazione con le aziende private in possesso dei requisiti per incrementare la coltivazione e la produzione farmaceutica di infiorescenze di cannabis a scopo terapeutico. Lo Stabilimento proseguirà la partecipazione diretta alle attività produttive con le proprie risorse, mantenendo il ruolo istituzionale del controllo, a garanzia della qualità della fase produttiva e del prodotto finito. 

Con questo progetto di partnership il ministero della Difesa ritiene che l'Istituto possa essere messo in condizione già entro il breve-medio periodo di incrementare le risorse, al fine di garantire a tutti i pazienti la continuità terapeutica, e predisponendo anche una nuova e più funzionale ipotesi di pianta organica del personale militare e civile da assegnare alla struttura. 

"Lo Stabilimento di Firenze - ha spiegato Gallinella - potrà continuare ad importare il prodotto finito anche da produttori stranieri, cui fa capo la responsabilità del controllo e della corrispondenza qualitativa del prodotto importato, e in ragione di ciò il ministero ha confermato che è stata bandita una prima gara di rilevanza pubblica per la fornitura di cannabis per uso medico. Investire a Firenze, potrebbe portare l’Italia ad essere autosufficiente con 700kg annui e, con lo spazio potenzialmente a disposizione, si potrebbero raggiungere le 2 tonnellate. L’auspicio – ha concluso Gallinella – è che il ministero persegua come affermato questo obiettivo di rafforzamento, in modo tale che lo Stabilimento di Firenze abbia personale e mezzi necessari a garantire la continuità terapeutica alle persone che ne hanno diritto, e soddisfare quanto prima le esigenze del Paese”.

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