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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Cinghiali, Lega al contrattacco sul rincaro delle quote per i cacciatori: "Il Pd ha la memoria corta"

Il consigliere regionale Mancini replica ai dem Bori e Bettarelli: "Aumento da imputare alla gestione degli ATC, i cui vertici sono stati scelti nella passata legislatura"

È scontro in consiglio regionale sul rincaro delle quote rincari per le quote pro capite assegnate ai cacciatori dalla Regione Umbria per i danni causati dai cinghiali (dovuto al mancato raggiungimento dei target di abbattimento della specie). All'attacco dei consiglieri Tommaso Bori e Michele Bettarelli del Pd, che ieri hanno puntato il dito contro l'assessore Roberto Morroni ("È in arrivo una beffa onerosa per i cacciatori umbri") replica oggi Valerio Mancini della Lega, di cui è anche referente regionale del dipartimento caccia: “Mi fa piacere che i consiglieri del Partito democratico abbiano preso le difese dei cacciatori, peccato che dimostrino di avere la memoria corta, dato che la responsabilità dell’aumento è da imputare alla gestione degli ATC, i cui vertici sono stati scelti nella passata legislatura regionale”.

E ancora: "La gestione virtuosa dell’ATC 2 - dice - dimostra che è possibile non vessare con ulteriori tasse i cacciatori, pertanto ritengo che sia necessario attuare con massima urgenza un cambio ai vertici degli altri due Ambiti Territoriali di Caccia dell’Umbria, anche in considerazione della mancata approvazione del bilancio dell’ATC 1 nella prima convocazione di seduta, dove è mancato il numero legale. Questo atteggiamento vessatorio nei confronti dei cacciatori a livello regionale, non è più tollerabile. Farò tutto ciò che è nelle mie possibilità al fine di tutelare i cacciatori, anche non votare il Calendario venatorio, se sarà utile a mandare un messaggio chiaro che il cambio dei gestori degli ATC non è più rimandabile”.

Mancini rivendica poi l'operato della maggioranza e del proprio partito: “In questi anni, la Lega ha sempre manifestato pieno sostegno ai cacciatori, in ogni battaglia, intervenendo in loro difesa anche quando lo scorso anno è stato chiesto un ulteriore balzello per iscrivere le squadre ai settori. Invece di accanirsi ulteriormente con chi pratica la caccia al cinghiale, che già paga un’ulteriore contributo oltre al costo della licenza – scrive Mancini -, sarebbe opportuno sostenere questa attività, fondamentale per la salvaguardia dell’agricoltura, dell’ambiente e per la sicurezza dei cittadini”.

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