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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Centro Storico / Corso Pietro Vannucci

Così Boschi snobba la contestazione e lancia il referendum: "Ci giochiamo il futuro del Paese"

Il Ministro a Perugia per aprire la campagna referendaria per la riforma costituzionale: " Siamo noi, il Pd, contro tutta l'opposizione"

Un teatro Pavone gremito di persone per il ministro Maria Elena Boschi. Bandiere del Pd schierate in bella vista. Tutti, ma proprio tutti, gli esponenti locali del partito sono presenti. Dal segretario regionale Giacomo Leonelli, renziano della prima ora, alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, fino all'assessore Antonio Bartolini. Inizia così in Umbria la campagna elettorale per il referendum sulla riforma costituzionale che si terrà a ottobre. Non tutto appare scontato. Non sarà infatti semplice per il Governo portare a casa il “sì”.

Fuori una folla di indignati. Urlano "assassina". Un coro intona “buffoni, buffoni...”, mentre una delegazione, venuta da Arezzo, ha riacceso i riflettori, in realtà mai spenti, su Banca Etruria. Offese, urla e fischi. A risuonare più volte, in piazza della Repubblica, il nome del padre della ministra: “Ci ha lasciato senza soldi”. E ancora: “Si dovrebbero vergognare”. Maria Elena, vestita di nero, e tacco alto, ha deciso di non affrontare la folla. Protetta dalle forze dell'ordine ha preferito un'entrata secondaria. Ma all'uscita non ha potuto evitare la follia che, paziente, l'ha aspettata fino all'ultimo. "Fascista, sei solo una fascista". L'auto è partita, quasi sgommando, lasciando gli indignati senza confronto.

Il convegno - "Voglio vederlo come l'inizio della campagna referendaria". Una frase secca. Precisa. Sono queste le prime parole della ministra. "Credo che adesso inizi la parte più bella, perché finalmente inizia la sfida decisiva". Ottobre si avvicina e Maria Elena Boschi, madrina della riforma, chiama a sè i militanti del partito "dobbiamo lavorare fin da adesso". Fa rimento ai comitati per il sì. Gli stessi che Renzi vorrebbe arrivassero a 10mila in tutta Italia. Ed è per questo che è bene sottolineare: "Ci stiamo giocando il futuro del nostro Paese. Se questa modifica della Costituzione la vogliamo o no lo abbiamo deciso sin dall'inizio".

Voce al popolo - Adesso sarà il popolo sovrano a dire la sua, perché per la Boschi "la scelta deve dipendere da loro". "La nostra Costituzione deve cambiare per rimanere attuale e più vicina ai cittadini. Solo grazie a questa riforma ridurremo i costi della politica. Nel senato i sindaci e consiglieri regionali saranno le voci del territorio".

Un grazie anche ai deputati che hanno lavorato in questi duri anni. "Tra nottate in aula ed ostruzionismo, voglio ringraziare i parlamentari che hanno lavorato  senza sosta. Siamo noi, il Pd, contro tutta l'opposizione e ci scandalizza che alcune persone di sinistra voteranno come Casa Pound". Un discorso breve, preciso e dettagliato che si conclude con un enfatico "chi ha voglia di costruire qualcosa di bello se la quantità dei propri sogni, supera di gran lunga la quantità dei propri ricordi"

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