Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia, alla vigilia del trasferimento coatto della prima parte delle tesorerie comunali disposto dall’articolo 35 del decreto liberalizzazioni, prende la parola attraverso una nota dell'Anci: “La mobilitazione dell’ Anci contro questo che si configura come un vero e proprio scippo di Stato è legittima e sacrosanta. Di solito i Comuni non promuovono conflitti istituzionali, soprattutto in momenti difficili come questo, ma il governo non può pretendere di colpire sempre le amministrazioni locali. E’ politicamente miope e culturalmente inaccettabile”.

E’ quanto afferma al sito dell’Anci Boccali, aggiungendo che: “Credevamo che il peggio fosse passato, dopo aver subito, con le manovre del precedente governo, il progressivo e reiterato taglio dei trasferimenti agli enti locali senza, di fatto, la contestuale introduzione di qualche strumento di reale autonomia impositiva”.

“Invece- conclude Boccali- ecco che ora il governo Monti mette le mani, alla lettera,  nelle tasche dei Comuni, che  si vedrebbero costretti a trasferire  la metà della propria liquidità nelle casse della Tesoreria dello Stato. Misura, tra l’ altro, che, minando l’autonomia dei Comuni, è di molto incerta costituzionalità”.

Infine dal primo cittadino perugino giunge un'amara considerazione: “Per fortuna che si parlava, negli anni scorsi, di autonomia finanziaria e federalismo. Per di più, fa rabbia che questa norma sia contenuta nel cosiddetto decreto liberalizzazioni, che già dal principio aveva lasciato fuori forti interessi di lobby e poi si era via via annacquato con concessioni a categorie di grande peso, nella società e nel parlamento, e relativa retromarcia. Invece, a quanto pare nessuna remora a penalizzare ancora i Comuni, ovvero tutti i cittadini italiani.