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Lo studentato di via del Favarone nuova sede per i profughi? E' tutto nelle mani del Comune. La Lega: "Case popolari per le famiglie"

Il progetto, già molto chiacchierato in città, è stato oggetto di una interpellanza in Regione. La Giunta si smarca dalla volontà dell'Ater: "Ha autonomia patrimoniale"

Non c'è ancora nulla di ufficiale ma sicuramente tra Ater e Comune - assessore ai servizi sociali Cicchi - si è parlato e molto della possibilità di riqualificare l'ìmmobile di via del Favarone - ex studentato affidato all'Adisu - in alloggi a favore del progetto del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar); un ampliamento rispetto alle strutture già a disposizione sempre in zona Monteluce. La Regione ha detto chiaramente che non è propria competenza spiegando alla Lega Umbria - che in regione ha presentato una interrogazione - che tutto dipende da Ater e Comune. 

“L’Ater ha autonomia patrimoniale, gestionale e contabile e provvede ad interventi di edilizia residenziale pubblica. Quell’immobile è nato come studentato ed è stato fino al 2014 locato dall’Adisu. Da allora la struttura è vuota in attesa di manutenzione o ristrutturazione, che ora è in corso. Non risultano al momento accordi formali tra Ater e Comune che vertano sull’utilizzo dell’immobile indicato nell’atto ispettivo della Lega”. A Perugia, negli ambienti di centrodestra, si vuole dare più case alle famiglie e non ai richiedenti asilo. La Lega sarà in prima linea nel fare pressione sulla Giunta Romizi: "L’Ater dovrebbe garantire ai cittadini umbri il diritto all’abitazione. Un accordo per collocare migranti in questi edifici. Si tratterebbe di una violazione dello Statuto di Ater"

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