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Per gli 800 anni dalla morte di San Francesco, via libera al comitato per mettere in campo un evento "mondiale"

Approvata all'unanimità a Palazzo Cesaroni la proposta di istituire un comitato regionale per l’VIII centenario della morte: "Evento di importanza strategica, con ricadute importanti non solo su Assisi"

Umbria unita nel nome di San Francesco. È passata infatti all'unanimità a Palazzo Cesaroni la proposta per l'istituzione del comitato regionale per l’VIII centenario della morte del poverello di Assisi, presentata da alcuni consiglieri della maggioranza.

Un atto con cui si impegna “l’assessore alla programmazione europea, bilancio e risorse umane e patrimoniali, turismo, cultura, istruzione e diritto allo studio (Paola Agabiti, ndr), in collaborazione con il Comune e la Diocesi di Assisi, le comunità francescane nonché la Conferenza episcopale umbra e italiana, affinché venga costituito un Comitato regionale dedicato all'evento e venga proposta al Governo la costituzione di un Comitato nazionale (e/o internazionale) organizzativo, con specifico atto legislativo, anche correlato alla necessità di attivare adeguate risorse nazionali per l’evento”. 

Nella mozione si legge che “il 3 ottobre 2026 si compiono 800 anni dalla morte di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia ma che rappresenta nel mondo i valori universali di pace, fratellanza ed ecumenismo tra popoli. Già nel 1926, per il settimo centenario, il sindaco del tempo fu in grado di promuovere numerose iniziative di enorme spessore culturale, spirituale e di rilevanza intenzionale, che ebbero il merito di far esplodere il turismo verso Assisi e tutta l’Umbria. Questo avvenimento, che farà seguito al Giubileo del 2025, rappresenta un evento di importanza strategica, per cui la Regione deve farsi trovare pronta, visto che ci sarà un forte aumento dei flussi turistici con ricadute importanti non solo su Assisi, ma su tutta l'Umbria".

Ogni angolo della regione, spiegano ancora i consiglieri proponenti, "ha un legame con San Francesco che deve essere raccontato. Il comitato regionale può costituire una prima e utile soluzione per avviare un percorso. Il comitato nazionale comporta un iter più specifico, prevedendo la presentazione dell'istanza che deve essere trasmessa nell'anno precedente quello delle celebrazioni. Il comitato regionale va inteso come tappa per il conseguimento degli obiettivi nazionali”.

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