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Guerra in Ucraina, Assisi candidata ad essere sede di una Conferenza permanente per la Pace. Ecco la proposta

Uno strumento politico internazionale sotto l'egida delle Nazioni Unite, con un ruolo centrale e pieno coinvolgimento del Vaticano

La Guerra in Ucraina continua, i timori internazionali crescono, l'economia ne risente e cresce la necessità di una Pace per evitare anche l'incubo nucleare. E in mezzo a questo inferno c'è chi punta alla forza spiriturale, simbolica di Assisi, la città della Pace e soprattutto della non-violenza e del dialogo sulle orme di San Francesco. Da qui l'idea di ospitare, in maniera perenne come sede, di una Conferenza di Pace che sia in grado di discutere, trovare soluzioni e rilanciare il dialogo su oggi conflitto, a partire da quello dell'Ucraina. L'idea-mozione porta la firma del capogruppo del 5 Stelle, Thomas De Luca, che lancia l'Umbria come strumento di Pace, con tanto di Conferenza da svolgersi "sotto l'egida delle Nazioni Unite, con un ruolo centrale e pieno coinvolgimento del Vaticano".

Secondo i firmatari dell'atto, l'Umbria dovrà dare adesione formale alle manifestazioni locali e nazionali per la pace promosse dalla rete Europe for Peace e dalle associazioni aderenti alla "Rete pace e disarmo" tra cui il prossimo grande evento che si terrà a Roma il 5 novembre. "La Regione Umbria sancisce come valori fondamentali dell'identità regionale "la cultura della pace, della non violenza e il rispetto dei diritti umani" e tali valori trovano le loro fondamenta culturali nel messaggio universale di pace testimoniato nella vita da San Francesco d'Assisi. Oggi più di ieri, è necessario dimostrare che la non-violenza, il disarmo e il pensiero di Aldo Capitini non possano essere declassati come utopistici. Un "no alla guerra" che fa seguito agli appelli di Papa Francesco per fermare una escalation che non può lasciare indifferenti e in cui si è arrivati a considerare addirittura la minaccia nucleare": ha continuato De Luca.

Assisi è città patrimonio mondiale dell'Unesco ed è conosciuta in tutto il mondo come la città della pace. La mozione che sarà discussa nel prossimo Consiglio regionale del 25 ottobre conterrà anche la proposta di inviare ai presidenti di Camera e Senato una lettera volta a sostenere la ratifica da parte del Parlamento italiano del Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari (TPNW 2017), di inviare una lettera all'ambasciata della Federazione Russa chiedendo l'immediato ritiro delle truppe dal territorio ucraino prima di ogni successiva revoca delle sanzioni come concreto segno di disponibilità ed apertura a negoziati di pace ed infine di esporre sulla facciata di Palazzo Cesaroni, sede dell'assemblea legislativa, una bandiera della Pace con l'intento di trasmettere un importante messaggio per sancire il ripudio alla guerra, il primato delle libertà democratiche e della cooperazione internazionale tra i popoli.

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