"Conti falsi", botta e risposta tra l'assessore Calabrese e la Borghesi
Attacco frontale all'assessore Francesco Calabrese, presidente della commissione speciale per la spending-review, da parte del consigliere comunale di centrosinistra: "I dati sono falsi"
Calcolatrice e penna alla mano per il consigliere comunale, in forza con il Pd, Erika Borghesi. La giovane esponente di centrosinistra riprendendo le parole dell’assessore Francesco Calabrese, presidente della commissione speciale per la spending-review, ha voluto fare chiarezza in merito alle cifre rese note dall’avvocato che, a suo avviso, “sarebbero del tutti errati”.
Proprio la Borghesi con toni accesi ha dichiarato: “Faccio notare che i bilanci del Comune di Perugia e le relative relazioni dell’organo di revisione sono facilmente consultabili sul sito del Comune e basta avere un po’ di competenza per evidenziare che i dati e le cifre sono ben altre, si può, per carità, discutere sulle scelte politiche delle passate amministrazioni, ma sui numeri no, perché la matematica non è un’opinione e neanche i bilanci. Vorrei provare a fare un po’ di chiarezza rispetto alle cifre. Nel 2012 la spesa corrente era esattamente di euro 169.014.945,38 (e non 155 milioni), nel 2013 di euro 178.285.982 e non di euro 187 milioni, quindi l’incremento della spesa corrente non è di 32 milioni di euro, ma poco più di 9 milioni di euro”.
La piddina dopo aver dato dei “rovescini” all’attuale Amministrazione ha inoltre specificato: “Tale incremento è da imputare per circa € 4.666.000,00 all’utilizzo dei fondi pluriennali provenienti dall’esercizio 2012 e dai residui degli anni precedenti, riaccertati in relazione alla loro esigibilità. Inoltre, è stato applicato l’avanzo di amministrazione vincolato di parte corrente di euro 1.124.210,82 proveniente dal rendiconto 2012. Questi incrementi non sono altro che l’effetto dell’applicazione dei nuovi principi di contabilità armonizzata, il cosiddetto BILANCIO SPERIMENTALE (Dlgs 118/2011 e DPCM 28/12/2011) che il Comune di Perugia ha deciso adottare assieme ad altri pochissimi Comuni d’Italia”.
Secondo sempre la Borghesi, Calabrese avrebbe estrapolato da una “misteriosa banca dati” del tutto sbagliati. Ed così che inizia l’elenco: “L’incremento del costo per l’appalto del servizio di igiene urbana è stato di € 2.558.000,00, al quale va aggiunto il rimborso a favore di Gesenu dei crediti residui della TIA 2006/2009 iscritti a ruolo coattivo (dato in carico ad Equitalia) dalla Gesenu, in virtù della Convenzione del 2006 per un importo di € 3.293.291 e non di 17 milioni di euro. Per ciò che concerne l’appalto del Tpl – spiega sempre il consigliere del Pd – si ha invece una diminuzione di euro 3.745.280,54, dovuto alla mutata modalità di pagamento del servizio che la Regione Umbria ha scelto di riacquisire direttamente, non erogando più i contributi ai Comuni. E non di 5 milioni in più”.
Sempre secondo l’esponente del centrosinistra, le locazioni sarebbe aumentate di 143mila euro e non di un milione e seicento mila euro. Ed infine gli interessi passivi invece registrano un decremento di euro 478.000,00 circa, dovuto alla riduzione del debito residuo dei mutui ed al basso livello dei tassi sui mutui a tasso variabile. Adesso spetterà all’Assessore Calabrese rispondere alle affermazione dell’esponente di centrosinistra.
Immediata la risposta dell’assessore Francesco Calabrese al consigliere di centrosinistra: “Mi rammarico ancora una volta per l'immotivato atteggiamento pregiudiziale degli esponenti del Pd a Palazzo dei Priori sul condiviso e trasparente percorso di approfondimento delle spese comunali appena iniziato”. Il presidente della Commissione, in linea con i toni utilizzati dalla Borghesi, precisa poi: “Vengono esposti una serie di dati degli ultimi bilanci comunali che neanche intuisco cosa dovrebbero confutare”.
L’Assessore specifica inoltre che “nell'ultima seduta della commissione ho, tra l'altro, semplicemente consegnato (poi trasmesso via mail a tutti i componenti, anche quelli volutamente assenti) i dati di sintesi sulla spesa comunale riferita agli ultimi due rendiconti, come pubblicati dalla banca dati www.siope.it, che sarà pure sconosciuta per chi ha scritto il polemico comunicato, ma è notoria pubblica banca dati istituita con decreto del Ministero dell'Economia nel 2009, tenuta dalla Banca d'Italia con la collaborazione della Ragioneria Generale dello Stato e dell'Istat, nella quale i comuni italiani riversano i loro dati. Mi è parso –conclude Calabrese - uno strumento utile per orientare i versanti di spesa da esaminare, potendoli paragonare con gli altri comuni italiani presenti nella stessa banca dati. Nulla più, dati tutti da approfondire insieme a chi ce li potrà ben spiegare e continuo a rammaricarmi di un atteggiamento che non capisco a chi e a cosa serva. Ma è limite mio”.