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Giovedì, 30 Novembre 2023
Politica

Indetta una gara per il trasporto pubblico, ma Cgil e Cisal dichiarano sciopero. Si spacca il fronte sindacale. Melasecche contrattacca

La Cgil e il Cisal sono contrari alla divisione di 4 lotti del trasporto pubblico inseriti però in una unica gara. In piena campagna elettorale arriva lo sciopero regionale previsto per il 16 settembre nonostante la spaccatura sindacale...

Dopo 15 anni di gestione dei trasporti non proprio da incorniciare - Umbria Mobilità piena di debiti - e dopo finalmente la decisione di fare una gara pubblica - il massimo della trasparenza - per affidare il trasporto pubblico regionale, come richiesto anche dall'Europa, nessuno si sarebbe aspettata una guerra durissima indetta da una parte del sindacato - Cgil e Faisa Cisal sulle barricate, mentre Uil e Cisl continuano la trattativa con altri toni - contro il mai amato assessore Enrico Melasecche e la Giunta di centrodestra guidata dalla Tesei. Una guerra con tanto di sindacato spaccato - la triplice sui trasporti non c'è più - ma con armi ben appuntite: ovvero indetto lo sciopero regionale per il 16 settembre da Cgil e Faisa Cisl.

Tutto è addirittura saltato alla prima riunione di presentazione del piano sui trasporti con relativa gara. In più c'è la campagna elettorale di mezzo che esaspera gli animi e lascia sospetti in sospeso. Una battaglia anche mediatica: la Cgil attacca e il focoso assessore regionale Melasecche risponde. Uno scontro a distanza dai toni molto alti. La Cgil e il Cisal sono contrari alla divisione di 4 lotti del trasporto pubblico inseriti però in una unica gara. Scrivono: "a strada intrapresa sui 4 lotti, con un taglio pesantissimo di 13 milioni di euro - per noi è inaccettabile, visto che inevitabilmente si avranno ripercussioni pesanti sui posti di lavoro, sugli stipendi, sulla sicurezza, sulle corse e sul chilometraggio”. La controproposta è quella dei 2 lotti: "entrambi regionali, uno per il trasporto su ferro e l’altro per la gomma, includendo però anche quei servizi (navigazione sul Trasimeno e manutenzioni, circa 150 lavoratori in tutto) che al momento sembrano totalmente dimenticati dalla Regione". Una controproposta che l'assessore e la Giunta hanno respinto, secondo loro, per motivi tecnici e non ideologici: "La proposta di Cgil e Cisa è una furbizia banale che parla di due lotti chiedendo il mantenimento di un unico lotto della gomma, quello dell’intero bacino dell’Umbria, ipotesi del tutto ILLEGALE. Il secondo lotto ipotizzato, per la gestione della FCU, è strumentale in quanto la Regione sta analizzando il progetto con la possibilità, prevista dalla legge, di assegnare direttamente il servizio ad un gestore del Gruppo ferrovie dello Stato, Trenitalia o Busitalia che sia. Quindi il secondo lotto non esiste".

Scontro duro e parole forti anche sul rischio di licenziamenti del personale attualmente in servizio dopo il nuovo affidamento del trasporto pubblico come previsto dalla Regione: "ci saranno ripercussioni pesanti sui posti di lavoro, sugli stipendi". Parola della Cgil e Cisal. Risposta di Melasecche: “Scrivono: si avranno ripercussioni pesanti sui posti di lavoro”: FALSO, non un solo licenziamento; “sugli stipendi”: FALSO, abbiamo garantito una clausola sociale ampia e chiara che preveda l’assicurazione del contratto nazionale degli autoferrotranvieri e del contratto integrativo aziendale, “sul chilometraggio”: FALSO, perchè metteremo a gara gli stessi chilometri di oggi con la possibilità per i sindaci di aumentarli migliorando ove possibile la velocità commerciale".

Infine, con uno schema - che segue quello della contrapposizione politica desta-sinistra sulla sanità - si torna a parlare dalla Cgil e Cisal "di mobilità a rischio, di fallimento in vista di un settore strategico". Ci manca di invocare un commissariamento e l'anologia con la guerra sulla sanità è identica. Non a caso l'assessore Melasecche lancia un sospetto di parte: operazione politica sotto campagna elettorale. "L’obiettivo non è la tutela dei
lavoratori quanto piuttosto quello di fare da cinghia di trasmissione agli interessi della propria parte politica che ha scritto nella nota del segretario del PD BORI le stesse identiche argomentazioni cui abbiamo risposto con puntualità di argomentazioni". Il duello continua...
 

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