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Alloggi popolari assegnati agli stranieri, Vinti: "E' una bufala. Sono solo il 17%"

Parapiglia politico dopo l'attacco di Squarta (Fdi) alla Regione. L'assessore snocciola numeri e bastona l'avversario

In amore, in guerra e a due passi dalle elezioni regionali vale tutto. Così l’assegnazione degli alloggi popolari in Umbria diventa teatro di una rissa (ovviamente politica).
Nell’angolo a destra Marco Squarta, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Nell’altro, quello a sinistra, l’assessore regionale alle Politiche abitative Stefano Vinti.
Il primo apre il match, accusando la Regione di gestire “in maniera scandalosa l’assegnazione degli case, facendo sentire gli umbri stranieri a casa propria”. Il tutto “nel nome di un deleterio buonismo”.

Il secondo, che poi ha la delega, risponde per rime. “In attesa di conoscere gli esiti dell’ultimo bando emanato dai comuni umbri per l’assegnazione degli alloggi popolari, i dati in possesso di Ater Umbria, aggiornati al 2012, smentiscono clamorosamente la bufala che questi alloggi vadano agli extracomunitari: in Umbria l’80,3% degli assegnatari è italiano”.

E già che si trova lì a suonarsele con il fratello d’italia, Vinti snocciola un paio di numeri: “Le famiglie che alloggiano in un appartamento pubblico - ha rivelato Vinti - sono 7.964, di cui 6.392 italiane e 1.566 straniere. Quasi 16mila inquilini su 20.061 sono italiani”. E ancora: “Per quanto riguarda le grandi città, a Perugia su 1.510 appartamenti pubblici, 1.050 (69,5%) sono stati assegnati ad italiani; a Terni su 2.044 appartamenti, 1.802 sono gli inquilini italiani (88,2%). Ad Assisi la quota di alloggi abitati da stranieri è pari al 22%, a Città di Castello il 24%, a Foligno il 19%, a Gubbio il 15%, a Spoleto il 17%, a Todi il 19%, a Narni il 13%, a Orvieto il 6,1%”.
Infine: “Un’analisi attenta indica che i comuni umbri hanno assegnato, negli ultimi dieci anni, circa 3 mila appartamenti su 8 mila a stranieri; questo mentre l’Istat ci dice che gli stranieri regolarmente residenti in Umbria (e che quindi avrebbero il diritto di presentare regolare domanda) sono pressoché triplicati, passando dai 33 mila del 2003 ai circa 100 mila del gennaio 2014”.
L’assessore è scatenato: “Anche in merito al rischio di creazione di ghetti nei quartieri della città e nel nuovo regolamento, siamo di fronte ad affermazioni prive di qualsiasi fondamento, smentite dalla realtà dei fatti”. E finisce il primo round. Ognuno al suo angolo. Tra pochissimo si ricomincia.

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