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Elezioni amministrative, socialisti e alfaniani (Alternativa Popolare) liste comuni e fedeltà al centrosinistra

Sia Rometti che Monni sono convinti che al momento socialisti e popolari insieme valgono il 7 per cento. La percentuale vera alla fine, come sempre, sarà decisa dal popolo nelle urne. 

Essere la seconda gamba del centrosinistra umbro e dare l'esempio a livello nazionale per una futura lista in comune che porti in dote un discreto gruppetto di parlamentari per i due soci. Dall'Umbria dunque parte l'esperimento politico che porta le firme del Partito Socialista Italiano - che da noi vale ancora un 4 per cento - e dell'ex Nuovocentrodestra ora Alternativa Popolare. I registi dell'operazione - con il benestare romano - sono Massimo Monni (ex consigliere regionale del Pdl e per diversi anni consigliere comunale di Forza Italia) e Silvano Rometti (capo indiscusso del Psi sopravvisuto a Tangentopoli). Il cartello elettorale esordirà l'11 giugno per le amministrative: si voterà nei comuni sopra i 15mila abitanti di Narni e Todi e nei comuni minori Cascia, Deruta, Monteleone di Spoleto, Valtopina e Attigliano. Il nome? Forse ‘Riformisti e popolari’.

“È un’operazione – ha sottolineato Rometti – nell’interesse del centrosinistra. Chi aveva la velleità che questo potesse ridursi a un unico partito autosufficiente con vocazione maggioritaria è stato smentito dai numeri. Noi, con la nostra identità e un accordo per adesso limitato nel tempo, possiamo dare un valore aggiunto. Siamo più affini a partiti come Alternativa popolare che non a forze di sinistra radicale dimostratesi non in grado di governare. I nostri partiti si parlano anche a livello nazionale e io ho assistito personalmente a una telefonata tra Alfano e Nencini proprio in quest’ottica e penso che ci saranno sviluppi futuri”. 

Monni ribadisce che l'unione tra popolari e socialisti è un esperimento nazionale in vista delle elezioni nazionali 2018: “Quello che lanciamo in Umbria – ha dichiarato Monni – è un laboratorio politico, un esperimento. A livello nazionale, e il cambio del nome va proprio in questa direzione, Alternativa popolare cerca di mettere insieme tutti i moderati e i riformisti che si distanziano da forze come Lega Nord e Fratelli d’Italia, a destra, e da forze come la Cgil, a sinistra. In Umbria, insieme al Psi, ma rimanendo comunque distinti come formazioni politiche, possiamo rappresentare quest’area moderata che non si riconosce nei partiti del ‘vaffa’ e neanche nei ricatti della Cgil”.

Il cartello elettorale vuole dare soluzioni concrete e "non sbandierare i problemi solo per agitare il consenso"; dare voce a chi più è stato colpito dalla crisi e non vogliano lasciare temi come la sicurezza alle forze di destra. Socialisti e Popolari puntano tutto sulla videosorveglianza come strumento da dare in mano ai Comuni per garantire tranquillità ai cittadini. Sia Rometti che Monni sono convinti che al momento socialisti e popolari insieme valgono il 7 per cento. La percentuale vera alla fine, come sempre, sarà decisa dal popolo nelle urne. 

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