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Accordo Regione e Comune contro le infiltrazioni mafiose: i sindaci chiedono più poteri e uomini

La strategia per individuare i traffici illeciti, gli appalti sospetti e le acquisizioni di aziende del territorio da gruppi sconosciuti e con sede fuori regione - tutti campanelli che possono indicare gli investimenti della mafie sul territori - passerà a breve da un nuovo rapporto tra la Commissione regionale sulle infiltrazioni mafiose e l'Anci, l'associazione dei comuni. Obiettivo: sindaci e amministrazioni sentinelle contro le associazioni criminali e allo stesso tempo promotrici dal basso delle campagne per la legalità e la tutela del benessere dell'Umbria.

La strategia porta la firma del presidente della Commissione Giacomo Leonelli che oggi ha incontrati i sindaci umbri: "Con le Amministrazioni comunali – ha detto il presidente Leonelli - vanno concertate le azioni da mettere in campo. Insieme dobbiamo puntare al rafforzamento dell'identità dell'Umbria quale terra di legalità e contrasto ad ogni tipo di infiltrazioni malavitose e mafiose”. Queste le richieste di intervento che sono emerse dagli interventi del presidente di Anci Umbria, De Rebotti, e di alcuni Sindaci e amministratori locali invitati in audizione presso la Commissione d'inchiesta su criminalità e infiltrazioni mafiose. 

“Puntare sulla prevenzione, prevedendo risorse utili per la formazione del personale che opera nelle istituzioni. Necessario un più diffuso ed ampio confronto a livello territoriale. Oltre a monitorare il fenomeno delle infiltrazioni malavitose e mafiose, fare anche attenzione all'alcolismo giovanile, alle ludopatie e alla microcriminalità. Le Forze dell'ordine, per il presidio del territorio, avrebbero bisogno di ulteriore personale e mezzi. Massimo coinvolgimento del prezioso mondo dell'associazionismo. Guardare con estrema attenzione ai reati ambientali”.

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