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Stretta di mano tra Trenitalia e Regione: contratto per sei anni, più treni e più puntuali

Trenitalia e la Regione dell'Umbria hanno firmato un accordo-contratto per sei anni (scadrà nel 2020) del valore di 341 milioni di euro. Aumentati i chilometri di percorrenza a favore dei pendolari

I pendolari umbri potranno contare su 90 treni, 3,7milioni di chilometri da percorrere su rotaria e su strada (servizio integrato), un aumento delle corse che a pari 27mila i chilometri da percorrere all'anno. In più si introduce inoltre un ulteriore incremento degli standard di puntualità dei collegamenti. Trenitalia e la Regione dell'Umbria hanno firmato un accordo-contratto per sei anni (scadrà nel 2020) del valore di 341 milioni di euro, comprensivo di corrispettivi e ricavi da mercato. La Regione corrisponderà a Trenitalia per 37 milioni di euro all’anno per avere tutti i giorni in movimento qualcosa come 90 treni. 

"C’è un aumento dell’offerta e l’integrazione fra bus e treni sui principali corridoi regionali - ha ribadito l'assessore regionale Chianella -. Inoltre, ed è un risultato non scontato, c’è la garanzia per i treni che collegano l’Umbria alla Capitale di transitare sulla linea Direttissima, con l’impegno da parte di Trenitalia di dotare i mezzi degli adeguati sistemi per circolare sulla linea ad alta velocità”. 

“L’Umbria – ha spiegato invece il direttore della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, Orazio Iacono – ha il vantaggio di essere una delle poche realtà dove il servizio di trasporto è di fatto in mano a un unico gestore, poiché Trenitalia e Busitalia fanno entrambi capo al gruppo Fs. Ci siamo posti l’obiettivo comune dell’integrazione intermodale e con questo Contratto di servizio insieme alla Regione ci impegniamo ad attivare un gruppo di lavoro 
per definire un progetto di integrazione tariffaria su base regionale, rivolto alle aziende ed alle istituzioni individuate 
dalla Regione Umbria. Un risultato che ci proponiamo di concretizzare a dicembre di quest’anno, con il nuovo orario ferroviario”.
 
Le linee del trasporto regionale sono percorse giornalmente da circa 25.600 passeggeri. Grazie alla loro scelta responsabile di rinunciare all’automobile, nel 2015 sono stati risparmiati all’atmosfera più di 44 mila tonnellate di CO2, che avrebbero alimentato l’effetto serra e 218 tonnellate di ossidi di azoto, 18 tonnellate di  idrocarburi non metanici e circa 830 kg di particolato (PM2,5 e PM10) che avrebbero peggiorato la qualità dell’aria della regione se la stessa quantità di viaggiatori avesse preferito l’automobile.  A questi dati si può aggiungere quello sul risparmio energetico, misurato annualmente in 13 milioni litri di petrolio equivalenti.
 

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