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Cosa è il patent Box e come funziona

Il regime di tassazione opzionale per le imprese tecnologiche è stato istituito nel 2014 e migliorato nel 2017, ecco come fare per accedervi

In Italia dal 2014 esiste per legge un regime opzionale di tassazione per i redditi d'impresa derivanti dall’utilizzo di un software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. Si chiama Patent Box e la Legge in questione è la 23 dicembre 2014, n. 190 (articolo 1, commi da 37 a 45).

Come funziona

Come si legge nel sito del Ministero  dello Sviluppo economico, possono avvalersi di questo regime i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dal tipo di contabilità adottata e dal titolo giuridico in virtù del quale avviene l’utilizzo dei beni.

L’opzione deve essere esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al primo periodo d’imposta per il quale si intende optare per la stessa, è valida per cinque periodi di imposta, è irrevocabile e rinnovabile.

Con l’entrata in vigore dell’articolo 4 del decreto legge 30 aprile 2019, n. 34, sono state introdotte misure per la semplificazione delle procedure di fruizione del patent box grazie alle quali i beneficiari dell’agevolazione possano ora scegliere, in alternativa alla procedura preventiva per un accordo in contradditorio con l’Agenzia delle entrate, di determinare e dichiarare direttamente il reddito agevolabile, rimandando il relativo confronto con l’amministrazione finanziaria alla successiva fase di controllo.

Per eserictare questa facoltà i soggetti beneficiari devono obbligatoriamente riportare le informazioni necessarie alla determinazione del reddito agevolabile in un’idonea documentazione e  dare comunicazione del possesso nella dichiarazione relativa al periodo d'imposta per il quale si beneficia dell'agevolazione.

Le agevolazioni

Attraverso l’esercizio di questo regime di tassazione le imprese che svolgono attività di ricerca e sviluppo possono escludere dalla base imponibile il 50% dei redditi derivanti dall’utilizzo, anche congiunto, di determinati beni immateriali (software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili) o dalla cessione degli stessi beni immateriali qualora il 90% del “ricavato” venga reinvestito nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni immateriali prima della chiusura del secondo periodo di imposta successivo a quello nel quale si è verificata la vendita. 

Gli obiettivi

L'obiettivo di questa scelta fiscale è quello di rendere il mercato italiano maggiormente attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri di lungo termine, tutelando al contempo la base imponibile italiana, in quanto:

  • incentiva la collocazione in Italia dei beni immateriali attualmente detenuti all’estero da imprese italiane o estere;
  • incentiva il mantenimento dei beni immateriali in Italia, evitandone la ricollocazione all’estero;
  • favorisce l’investimento in attività di ricerca e sviluppo.

Dove rivolgersi in Umbria per le agevolazioni

L'ufficio competente per accedere a questo tipo di agevolaizoni a livello nazionale è la Direzione generale per la politica industriale, l'innovazione e le piccole e medie imprese.

In Umbria si può invece fare riferimento al:

Servizio Politiche industriali, Rapporti con le imprese multinazionali. Sviluppo delle imprese, start up e creazione d'impresa, commercio e artigianato
Via M. Angeloni, 61
06124 Perugia

Dirigente: Andrielli Mauro

Tel. 0744 484490 075 504 6424

mandrielli@regione.umbria.it

direzionesviluppo.regione@postacert.umbria.it

Tel. 075 5045759

Fax 075 5045695

direzionesviluppo.regione@postacert.umbria.it

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