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LILLIFOOD - Viaggio alla ricerca di birre, spiriti e liquori e altre leggende: la birra Nursia

Se pensi a Norcia è inevitabile che salga forte (nell'immaginario) il profumo di prosciutti, salami, salsicce secche e i cosiddetti "cojoni di mulo". Poi, subito dopo, tutti i sensi goderecci ri-elaborano un altro sapore inimitabile: il diamante nero, il tartufo pregiato di Norcia. Lo sanno tutti che sono questi i doni esclusivi di questa perla di montagna che non arriva a 5mila abitanti ma è un piccolo paradiso per turisti, escursionisti, pellegrini della fede e mangiatori professionisti. Ma non finisce qui.

Ed ecco il motivo di questo nostro viaggio a Lillifood in Valnerina. San Benedetto da Norcia, patrono d'Europa, ci riserva una grande sorpresa. I frati benedettini del convento da alcuni anni hanno ritirato fuori una vecchia ricetta della birra che veniva prodotta proprio dai loro antichi maestri. E hanno capito che rimettere in moto la produzione avrebbe permesso anche di avere delle entrate per aiutare i più deboli, far continuare a vivere il sogno spirituale di Benedetto e allo stesso tempo ridare vigore agli uomini e le donne dopo una giornata di duro lavoro.

Insomma dopo il classico "Ora et labora" un po' di spazio anche al puro piacere del corpo (in maniera sempre casta...). Ed ecco dunque la produzione di due tipologie di birra: la chiara e la extra. Marchio Nursia. Mi sono concentrato sulla "Nursia Chiara" perchè è alla portata di tutti i palati, l'altra è più per intenditori, bevitori che amano i gradi e i sapori intensi. Quest'ultima è una birra che vale un pasto e non ha  bisogno di vari intingoli di accompagnamento. L'altra no. La chiara è una birra che ha doppie radici: la ricetta è un riadattamento umbro ma si ispira alle grandi artigianali da monastero del Belgio. Prima sorso e prima sorpresa che viene fuori dalla sua tozza bottiglia (una sorta di pancia di frate ben pasciuta): i suoi sei gradi dichiarati sull'etichetta non sono per nulla invasivi.

Va giù bene come un sorso d'acqua di sorgente. Il segreto? E' armoniosa in tutti i suoi aspetti. E' una birra fresca, briosa di bollicine ma senza eccedere, invita a bere con continuità. Il suo colore è di un giallo non filtrato ma comunque luminosa, solare. Il lievito si sente in maniera forte ad ogni sorso ma poi magicamente svanisce in pochi secondi dal palato, lasciando un retrogusto che sfiora l'idea di un dolce zafferrano (anticamente la valnerina ne era ricco di questo oro giallo). Tutto è in equilibrio e ogni sapore recita la sua parte, aspettando tempi di ingresso che si potrebbero definire teatrali.

E' dunque una birra per tutti i palati. Perfetta per la primavera ed estate. Ma soprattutto si sposa con un tagliere norcino impensabile quando si parla di birra: provatela con crostini caldi al lardo o con barbozzo (dicesi guanciale nel resto del mondo), con ricotta di mucca e con un costrino burro e tartufo nero. E per gli amanti del maiale "sempre e ovunque" serve una mossa coraggiosa: acquistate a Norcia le strisce di prosciutto essiccato e marinato con le spezie. Benvenuti e buon appetito a Lillifood. 

Ma dove si acquista questo nettare? Certamente non nella grande distribuzione: consulta qua... https://birranursia.com/it/prezzi/. 

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