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Raccolta differenziata dopo le inchieste in Umbria, il "bastone" paga: più 5,6%, i dati

Dopo anni di carota (ai Comuni) in fatto di organizzazione del servizio raccolta rifiuti, la Regione dell'Umbria ha deciso di foraggiare ora solo "bastone" per chi non si è ancora sottomessa al Piano regionale che prevede una raccolta differenziata forte e capillare sul territorio. Ed i risultati - dopo multe, minacce di commissariamento e telefonate infuocate - non si fatti attendere almeno sulla carta. Bisogna dire sulla carta, eh già, perchè dopo l'ultima inchiesta su Gesenu abbiamo appreso che cartone, molto organico e altri rifiuti differenziabili sono lo stesso finiti in discarica. Registri truccati e compost...non di qualità. Sperando che questa differenziata sia quella reale allora, secondo la statistica, è prossima ad un gande risultato con il segno più su tutto il territoro. 

Nel primo semestre dell'anno, infatti, la percentuale di raccolta differenziata aveva già raggiunto il 56,2 per cento ed è pertanto vicino l'obiettivo del 60 per cento a fine 2016. I dati sono stati ribaditi dall'assessore regionale all'Ambiente, Fernanda Cecchini che ha illustrato il monitoraggio dell'andamento della raccolta differenziata e della situazione impiantistica regionale, in attuazione della Dgr 34/2016.

"Prendendo atto della situazione ad oggi – ha precisato la Marini - la Giunta regionale ha invitato i Comuni a completare la raccolta la riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare per il raggiungimento degli obiettivi fissati al 65% nel 2017 e al 72% nel 2018, gli Ati a porre in atto ogni iniziativa per incrementare l'efficienza degli impianti e allo stesso tempo abbiamo invitato il Presidente dell'Auri a completare entro il 1 gennaio 2017  l'iter costitutivo della struttura organizzativa in modo da superare – ha sottolineato – l'attuale articolazione territoriale e avviare la predisposizione del Piano d'ambito per l'intero territorio regionale. In caso non si rispettino i termini, la Regione è pronta a ‘commissariare' l'Auri e a sostituirsi ad esso per definire la struttura tecnica".

I dati del monitoraggio evidenziano una crescita della raccolta pari al 5,6% su scala regionale già nella prima metà dell'anno "grazie alla riorganizzazione sull'intero territorio regionale, in particolare nella provincia di Terni la cui media di raccolta differenziata è cresciuta del 14%, nel giro di un semestre, rispetto al dato 2015".

Quanto agli interventi di adeguamento e potenziamento del sistema impiantistico, l'assessore ha ricordato che sono in fase avanzata i lavori di ampliamento della discarica di Belladanza ed è stato approvato il progetto di potenziamento del polo impiantistico di Casone, per il trattamento dei rifiuti organici.

Sul monitoraggio dell'impiantistica regionale di gestione dei rifiuti, per la prima volta è stata costituita una task force che riunisce rappresentanti dell'Assessorato e degli uffici regionali competenti, dell'Arpa, dell'Auri, degli Ati e dei Comuni sedi degli impianti di trattamento e smaltimento.  

"Un pacchetto di misure e interventi che sono stati definiti a prescindere dalle inchieste in merito alla gestione dei rifiuti. L'Umbria – ha rilevato l'assessore Cecchini – si è sempre contraddistinta per la qualità nella gestione delle tematiche ambientali ed è in questa direzione che vogliamo marciare. Magistratura e forze dell'ordine verificheranno se esistano ‘patologie' o siano stati messi in atto percorsi non virtuosi: per la Regione - ha aggiunto – è prioritario il rispetto delle regole, la legalità e la trasparenza in questa materia che attiene innanzitutto alla qualità dell'ambiente e alla salute dei cittadini. Auspico pertanto che le indagini procedano speditamente anche perché prima si afferma la piena legalità e trasparenza, più speditamente può procedere l'attuazione del Piano regionale dei rifiuti e si possono raggiungere i risultati attesi".
 

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