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Ricerca choc di Greenpeace: "Nel lago di Pilato sostanze chimiche cancerogene"

La ricerca porta la firma di Greenpeace che ha redatto un dossier "Impronte nella neve" sulla diffusione nell'ambiente dei perfluorocarburi (Pfc), composti chimici impiegati in diversi processi industriali

Il Lago di Pilato è inquinato. Sono state trovate sostanze chimiche pericolose e persistenti che derivano dalla produzione di abbigliamento outdoor. La ricerca porta la firma di Greenpeace che ha redatto un dossier "Impronte nella neve" sulla diffusione nell'ambiente dei perfluorocarburi (Pfc), composti chimici impiegati in diversi processi industriali.

Fra maggio e giugno otto squadre di attivisti di Greenpeace hanno intrapreso spedizioni in altrettante aree montane e remote di tre continenti per prelevare campioni di acqua e neve. Stando al rapporto, pubblicato oggi, le concentrazioni maggiori di Pfc sono state trovate nel lago di Pilato sui Monti Sibillini, tra
Umbria e Marche.

IL VIDEO DI GREENPEACE

"Dei 17 composti riscontrati in tutti i campioni di neve analizzati, ben 4 hanno mostrato le concentrazioni maggiori nei campioni del lago di Pilato, tra cui il perfluorottano sulfonato già soggetto a restrizioni nell'ambito della Convenzione di Stoccolma".

"Il settore dell'abbigliamento outdoor - spiega Greenpeace - li usa nelle finiture impermeabilizzanti e antimacchia. Una volta rilasciati nell'ambiente si degradano molto lentamente, restando nella forma originaria per diversi anni e disperdendosi su tutto il globo". Alcuni Pfc, secondo l'organizzazione, possono causare danni al sistema riproduttivo e ormonale, favorire la crescita di cellule tumorali e sono sospetti agenti mutageni.

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