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Quando la green economy è a chiacchiere: l'Umbria scivola pesantemente sul futuro...

E' uscita la classifica 2014 stilata da Fondazione Impresa che ha preso a parametro 21 voci "green" per ogni Regione d'Italia: il bicchiere umbro stavolta è mezzo vuoto. Ecco perchè...

Per molti analisti il futuro dell'economia, anche in chiave per uscire dalla crisi e recuperare posti di lavoro, si baserà prevalentemente sulla green economy. Ovvero energia pulita, riciclo dei rifiuti, turismo eco-compatibile, agricoltura, biologico, chimica verde e per finire con una edilizia che è restauro piuttosto che costruisce da nuove. Insomma tutti aspetti molto importanti su cui l'Umbria da tempo sta riflettendo e investendo: ma evidentemente qualcosa, ancora una volta, non sta andando per il verso giusto.

E' uscita la classifica 2014 stilata da Fondazione Impresa che ha preso a parametro 21 voci "green" per ogni Regione d'Italia: il bicchiere umbro stavolta è mezzo vuoto. Se da una parte c'è comunque un giudizio positivo (medio alto) e il fatto che la regione si trova tra i primi 10 posti in classifica; dall'altro c'è il drammatico calo: in un anno siamo passati dal secondo posto, dietro il Trentino Alto Adige, al settimo. Insomma c'è da recuperare sulla green economy che a chiacchiere (dei politici) è la base per la nuova Umbria. Servono dunque maggiori investimenti, meno burocrazia e piani immediati per costruire il domani. 

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