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Rifiuti in Umbria, va in pensione il termovalorizzatore: ma niente rifiuti zero per chiudere il ciclo

L'assessore regionale Silvano Rometti ha presentato la nuova strategia per i rifiuti in Umbria. Tutti i dati. Bocciata anche strategia rifiuti zero. Si produrra, con tecniche a freddo, del pellet e materiale combustibile dai rifiuti

Produciamo sempre meno rifiuti in generale, ma soprattutto quelli che dovrebbero essere conferiti in discarica. I dati sono stati forniti dall'assessore regionale Silvano Rometti che ha anche messo una pietra sopra definitivamente all'ipotesi di un termovalorizzatore previsto dal Piano regionale sui rifiuti 2009. Ma questo non vuol dire che si potrà tutto riciclare: resta un 35 per cento (quando la differenziata arriverà al 65 per cento) di immondizia che dovrà essere trattata per essere trasformato in combustibile solido secondario (CSS). E qui si apre la partita di mini-impianti sul territorio che la Regione dovrà affrontare a breve. In pratica i rifiuti - adatti - saranno trasformati o in pellet o in blocchi solidi buoni per essere futuro carburante per grandi industrie e non solo. 

"Sulla termovalizzazione – ha spiegato Rometti – prevista dalla pianificazione del 2009 non vi è stata in questi anni alcuna condivisione, neanche da parte di coloro che l'avevano sostenuta. Ora possiamo dire che, rispetto a quanto a suo tempo programmato, sono mutate le condizioni di contesto e legislative,  e  sono stati raggiunti risultati tali da  supportarci verso una scelta diversa, pragmatica e concreta, da consegnare a fine legislature   a chi sarà chiamato ad occuparsi della pianificazione dei rifiuti in Umbria".

I DATI: Confermano che le previsioni sono state superate dai fatti, l'Umbria ha ridotto in maniera fortissima i rifiuti da conferire in discarica, dalle 594mila tonnellate di rifiuti urbani previste nel Piano del 2009 si è scesi a una previsione di 476mila tonnellate, e la raccolta differenziata è passata in pochissimo tempo dal 30 al 53 per cento,  con un salto di oltre il 20 per cento che non si è registrato in nessun'altra regione italiana (con l'obiettivo del 65% nel piano di adeguamento).

LA STRATEGIA: Le azioni di riorganizzazione dei servizi e adeguamento impiantistico  da sviluppare negli anni 2015-2016, secondo la proposta della Giunta regionale, dovranno seguire precise priorità, nel rispetto della gerarchia europea dei rifiuti: incrementare i livelli di recupero di materia attraverso la rimodulazione dei sistemi organizzativi per garantire l'effettiva domiciliarizzazione delle raccolte; adeguare il sistema impiantistico di recupero, soprattutto per quanto attiene la valorizzazione dei rifiuti organici; potenziare il sistema impiantistico di trattamento del rifiuto indifferenziato residuo attraverso interventi di adeguamento volti a effettuare sia recupero di materia che produzione di Combustibile Solido Secondario (CSS) da destinare a recupero energetico; sviluppare il sistema impiantistico dedicato al recupero di rifiuti organici, ingombranti e da spazzamento stradale per minimizzare il ricorso allo smaltimento in discarica.

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