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Soluzioni digitali nell’educazione della prima infanzia, a Perugia il progetto europeo Digital Ecec

Una partnership pedagogico-sperimentale di livello internazionale che vede protagoniste due importanti realtà umbre, la Scuola di Infanzia Santa Croce Casa dei Bambini Maria Montessori di Perugia e l’agenzia FORMA.Azione

Ha preso il via nei giorni scorsi il Progetto Europeo DIGITAL ECEC “Make ECEC institutions fit for the digital age leaving no one behind” - focalizzato sull’introduzione e valorizzazione di soluzioni digitali nell’educazione della prima infanzia. L'attenzione è puntata sull’aspetto dell’inclusione sociale e dell'uso sicuro e sano delle tecnologie a tutela di bambini e bambine – che vede protagoniste due importanti realtà umbre: la Scuola di Infanzia Santa Croce Casa dei Bambini Maria Montessori di Perugia, quale istituzione formativa di avanguardia sperimentale educativa in Italia e l’agenzia FORMA.Azione, impegnata nella progettualità del terzo settore, che da anni si occupa di formazione ed educazione inclusiva.

Obiettivi e svolgimento del progetto

Il Progetto “DIGITAL ECEC” che ha nell’educazione e nell’innovazione i suoi cardini, è un percorso di apprendimento, scambio di buone pratiche e cooperazione internazionale che durerà fino a novembre 2023, che oltre alle due realtà italiane sopracitate, coinvolge scuole dell’infanzia ed istituzioni di Lituania, Spagna e Grecia, vincitori del Bando Erasmus+ Azione Chiave 2 - Sviluppo di sistemi di alta qualità nella cura ed educazione della prima infanzia 0-6 (ECEC - Early Childhood Education and Care) che prevede l’integrazione di strumenti di educazione digitale inclusiva nella cura dello sviluppo cognitivo e creativo del bambino come previsto dal Digital Education Action Plan (2021-2027).
 
Grande impulso alla necessità di avere competenze sempre maggiori nel settore digitale, è stato dato dalle condizioni create dalla crisi da Covid-19 che ha fatto registrare un uso, senza precedenti, di nuove tecnologie nell’istruzione e nella formazione, ma anche nell’intrattenimento dei bambini e delle bambine a causa dell’isolamento forzato e della mancanza di attività ludiche e sportive collaterali.

Promuovere una transizione digitale e delle competenze digitali dei minori è sempre più importante, quindi, per sradicare la povertà educativa digitale delle nuove generazioni, che preveda affianco all’acquisizione di competenze digitali sugli aspetti tecnici, lo sviluppo di una cittadinanza digitale a tutto tondo, attraverso l'uso della rete.
 
Due i principali piani di azione del progetto: formare professionalità educative e di coordinamento didattico attraverso sessioni di training transnazionale, mirate allo sviluppo di competenze di elevata qualità, essenziali per assicurare fin dalla prima infanzia le “skills” necessarie ai percorsi educativi futuri; creare programmi innovativi per l’era digitale attraverso una sperimentazione pedagogica integrata con le tecnologie ICT, Information and Communication Technologies, nello sviluppo cognitivo e creativo di bambini e bambine.

Il contributo del Metodo Montessori 

A questo riguardo la teoria costruttivista dell’apprendimento, basata sul metodo Montessori, potrà dare un grande contributo considerata la sua consolidata capacità di mettere in relazione nuove conoscenze, con una esperienza pratica di valenza individuale, come potrebbero essere per esempio le animazioni digitali. La Scuola di Infanzia Santa Croce Montessori e l’agenzia FORMA.Azione saranno depositarie degli elementi metodologici associati al progetto i cui risultati verranno sperimentati in Italia e successivamente trasferiti e replicati in altri contesti educativi locali, nazionali ed europei; in particolare l’agenzia FORMA.Azione avrà il compito di valutare e validare le buone pratiche e le metodologie che verranno poi riproposte nei Paesi partner.

“Il Santa Croce – precisa il Coordinatore del Progetto Arch. Matteo Ferroni – conferma il suo ruolo di riferimento nel diritto all’istruzione dell’infanzia costituendo un Comitato Etico presieduto dal Procuratore Fausto Cardella per redigere una Carta dei Diritti Digitali dell’Infanzia”.

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