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La magia dei Vinarelli, grandi novità tra sacro e profano: il programma

La notizia più rilevante è che si amplia il contesto culturale, con particolare riguardo all’ambito del sacro

“Acqua? No, grazie!”. I Vinarelli – inventati dal dinamico Giuseppe Agozzino, vivo e vegeto – non smettono di crescere. Giuseppe Agozzino che – non molti lo sanno – è, sua volta, grafico prolifico e geniale, si inventò questa formula torgianese, giunta all’edizione numero 34: bagnare i colori col vino locale, anziché con l’acqua. Liquido pericoloso che, secondo un antico detto perugino, fa male perché “va alle spalle!”.

La sera del 17, nel quadro dell’Agosto torgianese (11-20 agosto), la cena cui fa seguito la kermesse della pittura “open air” e coram populo. Rara  occasione di vedere, in diretta al lavoro, il più e il meglio degli acquarellisti nazionali.

Saranno in tanti anche quest’anno. Lo annunciano il sindaco Nasini, l’assessore regionale Cecchini, il presidente della pro loco Ciotti.

La notizia più rilevante è che si amplia il contesto culturale, con particolare riguardo all’ambito del sacro. Intanto, il connubio con l’associazione “Beata Colomba da Rieti”, presieduta da Amilcare Conti, con sede all’oratorio di San Giovannino di corso Bersaglieri (e convento in corso Garibaldi a Perugia). Una conferenza (“Beata Colomba e i Baglioni”) della storica Maria Grazia Nico Ottaviani (chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, domenica 20, ore 18) e, a seguire, illustrazione della Deposizione Baglioni da parte della critica e storica dell’arte Laura Teza.

Poi, sempre nell’area del mondo cattolico, la consegna dei riconoscimenti a due religiosi di vaglia: il cardinale Gualtiero Bassetti e il mitico don Peppino (al secolo Giuseppe Piccioni), che  abbiamo conosciuto giovane parroco e collega di scuola quasi mezzo secolo fa. Non poteva mancare il concerto “Beatitudo” di Assisi Suono Sacro del flautista internazionale Andrea Ceccomori con Ivo Scarponi e Gemma Gresele.

Ma, venendo a cose più profane, si perseguono qualificatissimi filoni culturali. Uno dei quali è legato alla presenza della famiglia Baglioni, una mostra sulle sale ristrutturate (“con impegno e sacrificio”, dice il sindaco Nasini) del palazzo avito. E, da una proposta estemporanea – sgorgata ex abrupto dalla fervida cultura storica dell’amico e collega Elio Clero Bertoldi – una possibile collaborazione col Comune di Milano in nome di ascendenze torgianesi di personaggi come lo Sforza. Solo un cenno sulle sculture a Brufa. Se ne parlerà a breve. In grande.

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