Le vie italiane della seta passano per Bevagna: se ne parla sabato nella cittadina delle Gaite
La via della seta ha anche una lunga strada ideale che collega le città italiane. Sin dal XI secolo, infatti, il commercio di questo pregiato materiale introdotto dai Bizantini, collegava il Sud con il Centro e il Nord Italia, l’Est con l’Ovest, Bisanzio con Palermo e Catanzaro, Lucca con Genova e Venezia e poi con Bologna, Firenze, Milano. L’itinerario lungo le vie italiane della seta non può che partire dal Meridione dove la seta arrivò da Bisanzio, a sua volta giuntavi dalla Cina. Dobbiamo ai Bizantini l’avvio della coltivazione del gelso e l’allevamento del baco in Calabria, attorno all’anno mille, e agli Arabi la tessitura serica in Sicilia, attestata nel XII secolo.
L’arte della seta approdò poco dopo a Lucca, attraverso famiglie ebree emigrate dal sud, dove nel tempo conversero abili filatori e tessitori di diversa fede e provenienza e da cui altrettanti ne partirono, ingaggiati da altre città attratte dalla produzione di un bene tanto prezioso quanto ben remunerato. Broccati, velluti, veli ornarono corti e residenze d’Europa, facendo della produzione serica italiana un’eccellenza.
Per raccontare di tutto questo, sabato 7 Maggio a Bevagno (ore 17.30, Chiesa di S. Agostino), in collaborazione con il Mercato delle Gaite e il Festival del Medioevo, verrà presentato il libro "Le vie italiane della seta" di Maria Giuseppina Muzzarelli (Ed. Il Mulino). Sarà presente l'autrice con l'introduzione e presentazione di Federico Fioravanti
giornalista, ideatore e direttore del Festival del Medioevo.