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Umbria Jazz, energia pura: sul palco la band americana capitanata da Chris McBride

Dai Caraibi si passa all'America. McBride, tra i massimi virtuosi del contrabbasso, ospite stasera sul palco del Santa Giuliana

Dai Caraibi si passa all’America. A Philadelphia, in particolare. E’ un cambio palco degno di Umbria Jazz perché dopo aver assaggiato l’Avana, il latin jazz e l’applauditissima esibizione del duo cubano Chuco Valdes e Gonzalo Rubalcaba, ecco che alle 23 è l’ora di Christian McBride. Tra i massimi contrabbassisti americani, unisce forza, tecnica e anima insieme alla sua ultima formazione, la “New Jawn” in compagnia di altri musicisti come Josh Evans, Marcus Strickland e  Nasheet Waits.

Umbria Jazz 2017 festeggia così la sua 44edizione. Un cartellone “diverso” dai passati eco pop che hanno visto arrivare a Perugia stelle mondiali e conosciute ai di più. Quest’anno è una scelta votata alla sobrietà. Grandi firme musicali, affini ad un recupero “vocazionale” del grande jazz e delle sue infinite sfumature.

“Jazz contemporaneo, vero e sincero”. Così lo acclama sul palco il presentatore della serata. Qualche giro di basso, luci soffuse, ed  è subito poesia. Intermezza standard più o meno noti, ma le sue radici, come quelle dei suoi musicisti, sono saldamente ancorate al jazz tradizionale. E per un attimo non possono che tornare alla mente quelle immagini laconiche e stereotipate, tanto care all’immaginario jazz d’autore e che profumano di locali notturni nascosti e fumosi dell’America del jazz, tempio primitivo di tanti musicisti che poi hanno scritto pagine memorabili del genere.

McBride, uno dei contrabbassisti più stimati della musica americana, ha all’attivo  quattro Grammy e la registrazione di più di 300 dischi di ogni genere e sa muoversi con una affabilità incredibile sia con il contrabbasso che con il basso elettrico, nutrita da una tecnica mostruosa. “Di quella naturale musicalità che fa sembrare facili cose invece difficilissime”.

Si torna ad amare il jazz stasera, e lo si fa con un tributo musicale che non trova plauso in nessuna recensione, in nessun Grammy. Questa è musica di “strada”, da ascoltare, da vivere. E solo chi lo sa interpretare con il fascino senza tempo di McBride, con quel suono profondo e mai scontato, che anche per un orecchio poco avvezzo al genere, non può non arrivare dritto alla testa. O alle corde dell’anima. 

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