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Tiferno Comics, la matita "spezzata" del grande Paz e la bellezza misteriosa di Eva Kant

Il genio del profilico fumettista Andrea Pazienza in Mostra a Città di Castello dal 28 settembre al 20 ottobre. Fumetti, eventi collaterali e uno speciale compleanno: i cinquant'anni senza tempo di Eva Kant la donna e complice di Diabolik

In occasione del venticinquesimo anniversario della scomparsa di Andrea Pazienza, l’ormai consolidato appuntamento a Città di Castello con “Tiferno Comics”, omaggia il grande artista con una mostra unica nel suo genere: Art Paz!. Dal 28 Settembre, a Palazzo Bufalini, una ricca produzione di oltre 200 opere ripercorreranno la storia di questo grande disegnatore marchigiano, partendo dalla genesi della sua copiosa produzione artistica; gli albori del suo approccio al disegno in età prescolastica, in cui c’è tutto il Paz bambino che già dava forma compiuta ai suoi prematuri tratti. C’è il Paz adolescente, e quello studente all’istituto d’Arte di Pescara. Poche le opere presenti realizzate in età adulta (una trentina), una scelta tesa a sottolineare il carattere intimista della mostra, che, come un vecchio album di ricordi, ripercorre le tappe salienti di uno degli maggiori fumettisti italiani. 

Un intimismo esaltato dal parterre di ospiti e amici presenti, tra cui il vecchio professore del liceo e suo grande sostenitore Sandro Visca, Vincenzo Mollica, Milo Manara, Vittorio Giardino, Silver, Lello Arena, Tanino Liberatore e Francesco Guccini. Il portavoce della famiglia, suo fratello Michele, dopo l’omaggio che “Tiferno Comics” ha voluto realizzare per l’evento, ovvero un quaderno con alcune storie disegnate dal giovanissimo Andrea negli anni della scuola media e un’agenda con vignette, disegni e dipinti, ha risposto commosso: “ La cosa più bella per me di tutta questa importante esposizione che gli Amici del Fumetto di Città di Castello hanno messo in piedi per omaggiare le qualità artistiche di mio fratello, è lo splendido quaderno realizzato per l’occasione contenente i tanti disegni “casalinghi” di Andrea che rappresentano la concretizzazione del ricordo di tutte quelle scenette che fino a metà anni ’70, nelle ore di noia e solitudine che spesso capitavano nei lunghi pomeriggi in casa, realizzava ed improvvisava per noi fratelli, tutte quelle 
performance teatrali che con esuberante fantasia metteva in scena e a volta non riusciva a portare a termine con un finale concreto. Un modo di operare che poi gli è rimasto anche nelle sue produzioni”

Un commovente diario di vita, quello proposto dalla mostra se è vero che ogni tratto, ogni colore, ogni personaggio ha impresso il cinico e disarmante beffeggio di Pazienza; c’è lui in ogni quadro, foglio, in quel tratto caricaturale e a volte doloroso che lo contraddistingueva. C’è lui in quella folle dualità in stile Dottor Jakill e Mr Hyde così dannatamente viva in Zanardi e Pentothal da lui stesso creati. C’è lui, Paz, in quei 32 anni consumati come le sue matite, quasi a voler uscire dalle tele in tutta la sua forza. Perché c’era nelle sue vene davvero qualcosa di stridente e rivoluzionario, portatore sano di quei valori giunti al declino dopo le felicitazioni sessantottine, fu esecutore privilegiato di quel periodo storico, gli anni di piombo, di cui si faceva libero interprete, senza mai far precipitare il lettore in vacue illusioni. I suoi erano deserti fertili in cui collocare storie e amarezze, crude, ambigue, eppure coperte di ilarità. Ma velata e asciutta come i colori con cui accendeva le tavole. 

Eventi collaterali “Cinquant’anni da complice” - L’undicesima edizione della “Mostra Mercato del Fumetto” quest’anno festeggia un altro anniversario: la nascita di uno dei personaggi femminili più conturbanti della storia: Eva Kant. Biondissima, magrissima, bellissima, venne alla luce nel Marzo del 1963 dall’estro delle sorelle Giussani, e apparve per la prima volta nel terzo numero di Diabolik. Figura solidale con i contemporanei sviluppi del ruolo della donna nella società,  fu l’archetipo dell’eroina emancipata e autonoma, non più subordinata alla vecchia sudditanza maschile, che riconosceva nella propria virilità l’unica forza salvifica nei confronti del gentil sesso. E fino ad allora esclusivo appannaggio maschile. 
Lady Kant soverchierà il ruolo stantio della femmina da salvare aprendo la strada ai futuri sviluppi della figura della donna nei fumetti.In fondo salvò lei Diabolik dalla ghigliottina.

La mostra collaterale omaggia il fascinoso ritratto di Eva Kant attraverso una raccolta di documenti, immagini, oggetti e disegni originali. oggetti "storici" (tra questi la Lettera con cui Angela Giussani scrisse le prime sceneggiature); tavole originali (come quelle del terzo episodio in cui Eva Kant fa la sua prima apparizione); prime edizioni di albi e volumi; prototipi e anteprime di gadget dedicati alla compagna del Re del Terrore. Il tutto arricchito da monitor che mostrano una carrellata di video, filmati d'epoca, fotografie e illustrazioni dedicati al personaggio.Palazzo del Podestà, da sabato 5 a domenica 20 ottobre 2013 dalle ore 10:00 alle 12.30 e dalle 16 alle ore 19:00.

Non mancheranno, inoltre, eventi e curiosità, a partire dall’interessante corso di disegno manga che si terrà il 12-13 ottobre 2013 al Museo della Tela Umbra, stand di fumetti per appassionati e collezionisti, mostra bambole Pullip, e tanto altro ancora.Da segnalare la mostra collaterale con le tavole dell’emergente Alessandro Bacchetta, tifernate doc, che ha appena pubblicato il libro illustrato “Una stanza tutta per tre” dedicato a Virginia Woolf. A riprova di una volontà; diffondere sempre più questa particolare arte grafica promuovendo il talento giovanile.

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