“Tiresia, vienici a parlare… Stavolta ti ascolteremo”: al Teatro Subasio di Spello una pluripremiata interpretazione di Sofocle diretta da Giorgina Pi
Nel mito di Sofocle, Tiresia è l’indovino che ha incarnato l’identità maschile e femminile includendole in sé, ed è stato punito da Era con la cecità per aver rivelato che, nell’atto sessuale, la donna gode di più dell’uomo. Ma chi è il Tiresia portato in scena da Giorgina Pi e interpretato da Gabriele Portoghese il prossimo 16 dicembre (ore 21:15), al Teatro Subasio di Spello?
“Tiresias” è una produzione Angelo Mai/Bluemotion per la regia di Giorgina Pi. Tratto da “Hold your own/Resta te stessa”, poemetto di Kae Tempest, nella traduzione di Riccardo Duranti, “Tiresias”, lavorando su una parte di questo poemetto, fa emergere una creatura fragile, un adolescente, una donna di strada, un uomo con pochi soldi sposato con un altro uomo, un anziano che vaga per strada. Tiresia è una creatura imprevista che rompe l’ordine naturale delle cose e non rappresenta nulla di scontato.
Sul palco ci sono una consolle da dj, dischi in vinile, una chitarra elettrica e c’è Gabriele Portoghese, che segue orme poetiche e sonore per le strade di un mondo che morendo rinasce. Un mondo in cui è difficile trovare la forza di restare se stessi. Sulla maglia color panna campeggia la scritta in greco χορε?σομεν, “danzeremo”. Ma dove danzeremo? Domani? Tra un anno? In un’altra vita?
Tutto ciò non importa, come non importa ciò che oggi perdiamo, poiché “oggi” non è ancora “domani”.