"Compleanno di Thadea", una principessa "umbra" da riscoprire tra teatro e musica
Alla scoperta,o riscoperta di Thadea, In occasione dei 500 anni dalla sua nascita ora arriva l’affascinante ed intenso reading teatrale tratto dal testo inedito di Maria Grazia Calandrone, “Solo per la Verità. Minima, Indegnia et inutilissima serva Tadea”. L’autrice, che ne è anche voce narrante, è accompagnata dalle musiche dal vivo del quartetto d’archi UmbriaEnsemble.
Il reading teatrale, "Compleanno di Thadea", prenderà vita domenica 22 gennaio (ore 17.30) nella magnifica scenografia dell’abside maggiore di San Francesco a Montefalco, impreziosita dal ciclo di affreschi firmati dal genio di Benozzo Gozzoli. Maria Grazia Calandrone ripercorre in un serrato dialogo, declinato in prima persona, la vita segreta che ha per protagonista Thadea nel contesto storico in cui è vissuta.
L’evento è ad ingresso gratuito - richiesta registrazione al link: https://bit.ly/
La storia
La madre di Thadea è la “bella perusina” Orsolina, della nobile famiglia della Penna. Nel primo Cinquecento, durante un viaggio nelle Fiandre, il marito Valentino de’ Cancellieri si ammala e muore. Rimasta sola a Bruxelles, Orsolina riesce a entrare in contatto con il giovane imperatore Carlo V e, nella primavera 1522, resta in dolce attesa di Thadea. Al ritorno in Italia, la piccola vedrà la luce a Bologna. Durante una breve pausa lungo il tragitto del rientro in patria. Orsolina fece quindi il suo ingresso a Perugia nascondendo la fresca maternità, mentre la cura della neonata fu affidata segretamente alle clarisse del monastero di Collazzone, isolato nelle colline tra Perugia e Todi.
Carlo V non si era affatto dimenticato della propria figlia. Trovandosi nei primi mesi del 1530 in Italia per essere incoronato dal Papa, approfittò dell’occasione per incontrare la piccola Thadea. Come di prassi all’epoca l’imperatore aveva già iniziato a tessere per lei importanti progetti matrimoniali, utili alla sua diplomazia. Nella primavera del 1536 avvenne però l’imprevedibile: gli zii materni della fanciulla, scopertane l’esistenza, forzarono la sua uscita dal monastero per offrirla in sposa a Sinibaldo de Cupis. Costui era un giovane rampollo di una delle più antiche famiglie di Montefalco, ascesa in breve tempo ai più alti livelli della corte pontificia, grazie soprattutto a Bernardino, «maestro di casa» della potente famiglia della Rovere, e a suo figlio Giovan Domenico de Cupis, creato cardinale da Leone X. Informato dei fatti solo a nozze ormai concluse, Carlo V scrisse una lettera molto risentita a Orsolina, accompagnata tuttavia da un appannaggio di 3000 scudi d’oro da destinare a «profitto e utilità» di Thadea. Gli anni successivi furono funestati da una lunga scia di lutti. Orsolina morì e la giovane Thadea rimase pure vedova: da qui la sua scelta di ritirarsi a “vita appartata” a Roma. Nel 1558 morì anche Carlo V e lei si ritrovò all’istante completamente sola, unica custode di una verità dapprima faticosa da nascondere e poi, da un giorno all’altro, ancora più faticosa da dimostrare. E al solo raggiungimento di questo scopo di ordine morale, l’affermazione della nuda Verità, appunto, dedicherà tutte le energie degli ultimi anni della propria esistenza. Sono vani i tentativi della donna, che fino alla fine si rivolge a Felipe II per chiedere riconosci i propri natali.
Morirà senza riuscirci, sfinita, dopo essersi battuta contro tutto e tutti. Come dimostra la sua firma in calce all’ultima accorata lettera di supplica al suo fratellastro minore, Felipe II, re di Spagna:
"Minima, indegnia et inutilissima serva Tadea».
In verità, Thadea, principessa d’Asburgo, figlia"di Carlo V Imperatore.
Una storia di segreti e di donne, in cui Carlo V, l’imperatore del “regno in cui non tramonta mai il sole” ha avuto l’importante ruolo di ago della bilancia.