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Ricordando Artemio Giovagnoni, proiezione ai Notari di ‘Quel ragazzo del Novantanove’, la sua commedia più bella e impegnativa

Ricordando Artemio Giovagnoni, proiezione ai Notari (1° dicembre, ore 21) di ‘Quel ragazzo del Novantanove’, la sua commedia più bella e impegnativa.

Se tocca al Ciofetta la palma della più conosciuta e rappresentata (recente la ripresa al Corciano Festival e al Teatro San Martino), il “ragazzo” del ’99 è l’opera più completa, in cui si riconducono ad unità elementi fortemente identitari della drammaturgia dell’artista perugino. Le musiche erano di Carlo Alberto Belloni. Le parole di Giorgio Caini e Giancarlo Cutini (oltre agli stessi) Belloni e Giovagnoni.

Non solo la lingua perugina, ma anche le figure e soprattutto il personaggio del “frego” di Porta Sant’Angelo al centro del racconto. Memorabile l’interpretazione che ne dette Giampaolo Nicolia, per un ruolo praticamente scritto su misura.

La commedia fu rappresentata tante volte, sotto la regia dell’autore. Ma è stata anche riproposta dopo la sua scomparsa (la locandina in pagina si riferisce all’ottobre 2009) in occasione del 40esimo anniversario dalla nascita del gruppo stesso. Che oggi dunque supera il mezzo secolo di vita. Quella volta le tre recite furono destinate all’AINA per la costruzione, in Kenia, di un Ospedale-Casa Famiglia per bambini sieropositivi. Il lavoro fu riproposto da “Teatro Sì” di Giampaolo Nicolia, rispettando fedelmente le indicazioni e i suggerimenti di regia dell’autore.

Mi piace ricordare qualche riga che scrissi, per quell’occasione, nel programma di sala: “Riproporre questa commedia dopo tanti anni costituisce anche un atto di omaggio per quanti non ci sono più: Maurizio Mongardini, Giorgio Caini, Giancarlo Cutini, Carlo Alberto Belloni, lo stesso Artemio, Rino Vipera, Giorgio Cova, Leandro Roscini”. E oggi ci sono da aggiungere Franco Piazzoli e Paolo Granozzi. Ma nel nostro cuore, come dice Ungaretti, “nessuna croce manca”.

Giovedì 1° dicembre, alle ore 21:00, in Sala dei Notari, la proiezione di una storica registrazione. Quella che vide nel ruolo di scenografa e costumista Anna Maria Bertolini, attrice del Gruppo “Artemio Giovagnoni-Città di Perugia”.

Breve introduzione, per ricordare il centenario della nascita di Giovagnoni e, a seguire, la visione. A ingresso libero e gratuito. Avrò il piacere di introdurre e portare il saluto dell’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano.

Finendo con Ionesco che scrive: “Se è necessario dire che il teatro serve a qualcosa, dovrebbe almeno insegnarci che esistono cose che non servono a nulla. Ma che è assolutamente indispensabile che ci siano”. Da sottoscrivere.

CENNI SULLA TRAMA (attraverso le parole di Giovagnoni). “Guerrino Petrella, il semplice, buono e generoso protagonista della commedia, è uno di quei ragazzi del 1899 che a 17-18 anni furono chiamati in anticipo alle armi e si comportarono in maniera esemplare sul Grappa e sul Piave, contribuendo in modo determinante alla vittoria finale. L’azione si svolge a Perugia tra il 1919 e il 1921. Il finale si ispira a un fatto accaduto a Perugia il 15 maggio 1921…”.

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