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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sport, inclusione e turismo: un successo la prima edizione di "Paradriving Umbria"

Ha preso il via da Cortona per concludersi ad Assisi il primo tour umbro dedicato a carrozze guidate o in cui trovano alloggio persone con disabilità sostenuto anche da Fise Umbria

Ha preso il via dalla Toscana per concludersi nel cuore dell'Umbria, ad Assisi, il primo tour umbro dedicato a carrozze guidate o in cui trovano alloggio persone con disabilità, ‘Paradriving Umbria’.

Sono giunte il 2 giugno davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli le cinque carrozze delle sei partecipanti che hanno concluso il viaggio con a bordo il gruppo di ragazzi che ha partecipato all’ultima tappa, da Cannara ad Assisi. Ad attenderli all’arrivo c’era Mirella Bianconi, presidente della Federazione italiana sport equestri (Fise) Umbria che ha collaborato alla realizzazione dell’evento insieme alla Comunità Capodarco di Perugia Onlus e all’Asd Scuderia Valmarino di Taverne di Corciano e con il patrocinio di Comitato italiano paralimpico, Fise e Fise Toscana. Presenti, inoltre, Domenico Ignozza, presidente del Coni Umbria, Grazia Rebagliati Basano, vicepresidente vicario di Fise, padre Massimo, custode della Basilica di Santa Maria degli Angeli, e i consiglieri comunali di Assisi Marylena Massini, Scilla Cavanna e Alfredo Bolletta.

Il tour ha preso il via da Cortona il 29 maggio con tappe a Castiglione del Lago, Pozzuolo, Tuoro sul Trasimeno, Passignano sul Trasimeno, Magione, Solomeo, Perugia, Torgiano e Cannara, e i circa 35 ragazzi che vi hanno preso parte sono stati accompagnati da Andrea Schulz, medico veterinario, istruttore di attacchi, tecnico per lo sport integrato e paradriving, ideatrice dell’evento insieme a Massimiliano Gamboni, medico veterinario e diacono della Diocesi di Perugia, Sauro Cagnoni, appassionato e driver, e Annarita Valeriani, appassionata e organizzatrice dell’accoglienza.

“Ho partecipato al Paradriving Modena Verona tre volte – ha spiegato Andrea Schulz – e ho pensato che avremmo dovuto ripetere quest’esperienza anche in Umbria, talmente bella che si presta per un viaggio di questo genere. Poi con il Covid abbiamo ritardato un po’ e quest’anno finalmente ci siamo riusciti. Siamo un gruppo eterogeneo e molto unito con persone provenienti da molte parti d’Italia, Cuneo, Trieste, Vicenza, Padova, Bologna, Modena, Toscana, e anche dalla Germania, oltre che dall’Umbria. I ragazzi si sono divertiti tantissimo e i genitori si sono commossi per quanto l’esperienza è piaciuta”.

“È andata molto bene – ha confermato la presidente Bianconi –, è stato un viaggio meraviglioso anche se faticoso. L’Umbria è portata per questo, siamo rimasti molto contenti tutti e soprattutto i ragazzi che sono saliti, a gruppi, via via nel percorso. In ogni punto in cui ci siamo fermati abbiamo avuto un cambio di passeggeri e questa è stata un’esperienza che tocca il cuore e l’anima. Mi auguro che l’anno prossimo possiamo ripeterla”.

“Per noi i cavalli hanno veramente un ruolo fondamentale – ha ricordato Rebagliati Basano –, non solo nell’attività sportiva, ma anche sociale e in questo tipo di iniziative dove si crea un pari livello tra chi ha disagi e chi non ne ha. Per noi le attività di questo genere sono sempre sotto la lente di ingrandimento, abbiamo verso di queste una grande sensibilità”.  

“Lo sport è amore e abbattimento delle barriere – ha commentato Ignozza –, riesce a unire e a mettere insieme anche ciò che può sembrare impensabile. Un’esperienza unica, la prima in Umbria di questo genere ma io sono convinto che, nel suo prosieguo, la presidente Bianconi saprà dare il giusto risalto a questa attività importantissima per l’intero movimento sportivo umbro”.

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