Spoleto, grande scoperta archeologica: le tombe dei "piccoli principi" del popolo Umbro
Per la prima volta dagli scavi iniziati nel 2008 a Spoleto sono messi in mostra i reperti straordinari emersi della tombe infantili di due eredi di una famiglia nobile del VII secolo avanti cristo. Morti prematuramente ma seppelliti con pugnali e armature su misura
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, che vuole musei e mostre aperte e gratuite per permettere a chiunque di godere del nostro onnipotente patrimonio storico, artistico e culturale, il Museo Archeologico di Spoleto, ha inaugurato, stamane - 28 settembre -, una straordinaria mostra su “I Piccoli Principi di Spoleto”. Come ha spiegato la sovrintendente ai beni archeologici dell’Umbria, Laura Manca, durante la conferenza illustrativa tenutasi al Museo, è una scoperta del tutto eccezionale, vista la particolarità di ciò che è emerso all’interno delle sepolture infantili.
Gli scavi, iniziati nel 2008, hanno visto dar alla luce, proprio in piazza d’Armi, una necropoli con 11 sepolture in fosse terragne scavate nel deposito detritico alluvionale, di popolazioni italiche pre romane risalenti al VII secolo A.C. Ma la particolarità della scoperta, è nel ritrovamento, all’interno di tombe infantili, di armi, materiale ad appannaggio dell’universo adulto, di consueto. Un’unicità, quindi, se circoscritta all’interno degli studi sui popoli precedenti ai romani e di grande valore per comprendere la struttura della società Umbra durante la fase orientalizzante, cioè dalla fine del VII agli inizi del VI secolo A.C.
Il materiale inusuale rinvenuto nelle sepolture dei bambini, ha dato esito a varie ipotesi, tra cui il tentativo di tramandare lo status sociale all’interno di una famiglia nobile per stabilire una dinastia a Spoleto già nella seconda metà del VII secolo, fallito in seguito alla morte prematura dei successori. Le armi, rappresentavano inoltre un rito di passaggio fondamentale, che maturava nella fase adulta del guerriero, avviata, sin dall’infanzia, attraverso l’educazione all’arte della guerra.
Nonostante non ci sia dato sapere se fossero utilizzati solamente nella fase di sepoltura, alcuni oggetti come la piccola testa di mazza in ferro o la corazza in bronzo, hanno la misura ideale per il corpo di un bambino. Inoltre, il pugnale con fodero in materiale organico e decorato con fili avvolti in bronzo e la grande punta di lancia in ferro, hanno dimensioni corrispondenti con quelle trovate nelle sepolture degli adulti guerrieri.
L’armamento infantile può avere addirittura una chiave esoterica attraverso un altro rito di passaggio: il viaggio nell’aldilà.L’eterna lotta tra il bene e il male, che da sempre accompagna l’uomo al suo destino, assume grande fascino se inscritta all’interno della mitologia pre cristiana ove compare un’efficace rappresentazione del nostro più dantesco inferno: paperelle cornute o quadrupedi con doppia testa di cavallo o drago, raffigurati sulla ceramica d’impasto e sugli scettri in bronzo e ferro trovati a piazza d’Armi, che potevano fungere da strumenti difensivi nei loro mondi extraterrestri. Di grande effetto anche le deposizioni femminili con stole decorate, pettorali in cuoio e oggetti in osso, ambra, e bronzo e corredi funebri arricchiti di vasellame ceramico e metallico.
Sono stati trovati anche oggetti per lavorare il legno quali punteruolo, scalpello, messi in evidenza, all’interno della mostra, con quelli tipici della modernità, a riprova, forse, di una invidiabile manualità da loro posseduta, in effetti, la manifattura di taluni oggetti gode di un richiamo facilmente riscontrabile con gli utensili di età molto più avanzata. Un piccolo gioiello dell’antichità, in una terra, Spoleto, che è già patrimonio dell’UNESCO. E allora, approfittiamo di questi 2 giorni gratis nei palazzi della cultura per saggiare una bellezza che non c’è più.