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VISTI PER VOI - "Camera a ore" al Bicini... due ore di spasso col tutto esaurito

Teatro Canguasto, “Camera a ore”. Correte a vederlo, prima che finisca. Non solo divertimento, ma una sarabanda di situazioni, comiche e pure tenerissime (come quel confronto padre-figlio), equivoci e agnizioni, sempre sorretti da buon gusto e professionalità.

Gente che fa la fila e brontola perché non trova posto. Ormai, quel teatro (intestato al nome e alla memoria di Franco Bicini, autore e teatrante di razza) è diventato un punto di riferimento della civitas perusina. E che si diverte partecipando attivamente, in una sorta di milieu alla Grotowsky. Tanto che si sentono anticipare le battute dal pubblico che interagisce, per la gioia di chi sta sul palcoscenico.

“Camera a ore”, di Fritz Wemper, è stato adattato da una Mariella Chiarini cui va il merito di riuscire a stare sul pezzo con passione e competenza, facendoci vivere il teatro con straordinaria leggerezza. Il plot presenta una coppia di anziani che, per sbarcare il lunario, si adattano ad affittare una camera di casa. Ma, siccome ciascuno la vede a modo proprio, si ritrovano ad averla affittata a due persone diverse: tanto lui fa il camionista e dorme di giorno, mentre lei fa l’impiegata e sta fuori tutto il giorno.

Gli equivoci si moltiplicano quando si scopre che – per ragioni matrimoniali dei rispettivi genitori – i due si ritroveranno su posizioni opposte, ma colpiti al cuore dai dardi di Cupido. Entrano nella vicenda anche una vicina terribile, col marito vittima yes man, e la moglie del datore di lavoro, gelosa e antipatica. Vogliamo aggiungere che l’apparente tragedia si volta in farsa e che tutto finisce a tarallucci e vino? Il fatto è che gli attori stanno nel ruolo come la mano in un guanto.

Accanto alle vecchie volpi (absit iniuria verbis), ci sono dei giovani parecchio dotati. Le volpi – che non finiscono in pellicceria – sono Mariella Chiarini (la locatrice), Alberto Isidori (il marito, ancora gagliardo), Sergio Formica (padre del ragazzo), Paolo Braconi (il vicino, schiavo della moglie), Serenella Guidi (la sposa in età).

I giovani “scappati di casa” e locatari della camera sono: Claudio/Fabio Furiosi (una presenza, una gestualità e una voce straordinarie), e Lisa/Caterina Ramenghi, la fanciulla da impalmare. Cheti Tiriduzzi  veste i panni dell’antipaticissima e gelosa moglie del padrone. Paolo Braconi interpreta uno stralunato vicino, vittima della moglie becera e tornato al suo “ruolo” di uomo grazie a una sbornia salvifica. La moglie è una Paola Medici che non si vede ma… si sente.

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