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Selezione per la partecipazione alla XIII Biennale di Roma, pienone a Palazzo della Penna

Ben 43 i partecipanti con opere che spaziavano dalla pittura, declinata in vari stili e stilemi, alla scultura, alla fotografia, all’artigianato d’arte e perfino alla gioielleria

Quando l’amore per l’arte riempie Palazzo della Penna all’inverosimile. Non accadeva da tempo, ma neanche posti… in piedi, dentro il palazzo della cultura della Vetusta. Una folla incredibile stipava le tre sale espositive e perfino il bar, in occasione della proclamazione dei vincitori della selezione per la partecipazione alla XIII Biennale di Roma.

Premi conferiti, con riconosciuta competenza ed equanimità, da una giuria di vaglia, presieduta dall’artista e gallerista Giuseppe Fioroni, con giudici a latere l’ex ambasciatore Mario Palma e la pittrice, artista a tutto tondo, Alessia Cigliano.

Ben 43 i partecipanti (una ventina esclusi per iscrizione giunta in ritardo o inadempienze formali) con opere che spaziavano dalla pittura, declinata in vari stili e stilemi, alla scultura, alla fotografia, all’artigianato d’arte e perfino alla gioielleria.

Non una semplice mappatura di quanto viene prodotto in Umbria (e anche fuori regione) a livelli d’eccellenza, ma una rassegna di notevole livello, presentata su una ribalta di carattere nazionale.

Nel contesto dell’evento, introdotto dall’assessore Leonardo Varasano e coordinato dall’Inviato Cittadino, c’è stato spazio per l’arte coreutica, dipanatasi sotto le movenze della scuola di danza Apollon, e per la musica di qualità. Proposta una gamma di classici come “Georgia in my mind”, “Garota dei Ipanema”, “Summrtime”, nell’esecuzione dei musicisti Marco Brusco (giurista di professione, sax alto per genuina vocazione), Leopoldo Calabria, chitarrista di professione, e Alessia Cigliano, grafologa forense e cantante dai molteplici talenti, in grado di spaziare fra generi e modi.

Premiazione in tre step. Prima le menzioni. Menzione speciale a Luca Vitturini (“Senza titolo”); Paolo Mirmina nella categoria Istallazione (“Concerto per la mano sinistra”); Giacomo Rettori, per la fotografia (“Mi prendo un attimo per riflettere”); Mauro Tippolotti, pittura (“Immanenza”); Daniele Menichini, tecnica mista (“Punto 1 Astratto”); Ulderico Cassetta, scultura (“Una spiritualità mai raggiunta”) sul tema del femminicidio, opera coraggiosa che fa il paio con una sua tela dedicata alle tossicodipendenze.

Poi la Selezione diretta, a cura del presidente della Biennale Chiovaro, che ha individuato Antonio Renzini (“Corteo di vescovi”), opera intrisa di satira felliniana sui porporati in lunga teoria, Ferruccio Ramadori (“Rivelazioni cromatiche”) e Francesco Quintaliani che ha proposto una rappresentazione affettuosa e intensa dell’acropoli. Questi artisti hanno facoltà di accedere all’esposizione in biennale, (in virtù del particolare valore delle opere), sebbene a titolo oneroso, non gratuito come i vincitori. Che sono risultati: Simonetta Giuglini (“Calme acque”), Romeo Battisti (“Meditazione”), Stefano Chiacchella (“Untitled”).

Mario Palma e Giuseppe Fioroni hanno evidenziato il livello alto e l’originalità degli elaborati. Circostanza che ha richiesto un’attenta valutazione di merito.

La mostra alla Penna resterà aperta fino al 25 gennaio. Successivamente si trasferirà alla Galleria Artemisia dove resterà fino al 22 febbraio, punteggiata da eventi di cultura e spettacolo dei quali saremo a dare puntualmente conto.

Generale soddisfazione per la riuscita dell’evento che ha riportato sugli scudi l’arte regionale, con uno straordinario afflusso di pubblico. A riprova del fatto che la sensibilità dei perugini ha letteralmente fame di iniziative d’arte e di cultura.

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