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Storia di uno scrittore e imprenditore perugino, in un libro la vita di Luigi Monti/Don Pavana

Il volume è stato scritto a quattro mani Luciano Feroci e Maurizio Terzetti

Un libro di prossima uscita racconta Luigi Monti (1875-1935), scrittore e imprenditore, patriota, artista, professionista perugino trasferito a Rapallo. L’hanno scritto a quattro mani Luciano Feroci e Maurizio Terzetti che ce ne fornisce in anteprima esclusiva un abstract.

Gli autori, nell’Introduzione, riferiscono come l’incontro con la personalità letteraria, artistica e imprenditoriale di Luigi Monti sia avvenuto per caso. Quando, durante una passeggiata lungo il Corso di Rapallo, l’attenzione è stata catturata da una grande targa di ceramica collocata sopra l’insegna di un negozio moderno. Il fatto strano è che vi era raffigurata non la città di Rapallo, ma la Perugia di Benedetto Bonfigli, medievale e turrita.

Da qui l’innesco per la ricerca, che è stata fruttuosa e piena di sorprese.

Quell’esercizio commerciale era stato infatti creato, negli anni Venti del Novecento, da Luigi Monti che gli aveva attribuito il nome di “Ars Umbra”. Si trattava di una Galleria di ceramiche provenienti, appunto, da tutta l’Umbria. In specie dalla fabbrica “Grazia” di Deruta e dalle botteghe dell’eugubino.

Quindi è emerso il fatto che Luigi Monti è stato una personalità significativa per la cultura umbra di fine Ottocento e d’inizio Novecento, grazie anche alla sua provenienza da una famiglia legata al Risorgimento. Lo zio paterno Nicola cadde al Frontone, nelle stragi del 1859; l’altro zio, Dante Monti, fu tra i liberatori di Perugia del 1860.

Luigi Monti era peraltro farmacista, ingegno letterario, espresso prima in volumi di poesia dialettale e poi in raccolte in lingua italiana. Oltre che in un romanzo francescano (“La mistica stirpe”).

In dialetto perugino, dopo “Quil che dice la piazza”, pubblicò il capolavoro “Le vassallate de Don Pavana” (1900), opere nelle quali si cela appunto dietro tale pseudonimo. Ne abbiamo parlato recentemente su queste colonne, recensendone l’anastatica edita da Futura.

A partire dalla metà degli anni Dieci del Novecento, Monti si trasferisce in Liguria, al termine di una serie di iniziative di carattere commerciale, talora legate alla sua professione di farmacista, da grande eclettico e da sapiente imprenditore nel campo della cultura.

Risulta, dunque, di grande interesse questa biografia, approfondita e di brillante scrittura. Il libro porta anche un’antologia delle opere sia in dialetto che in italiano.

Feroci e Terzetti ricordano anche che, per la sua attività, Monti si spostò in vari centri umbri e della limitrofa Toscana: Bettona, Trevi, Pozzuolo e la Val di Pierle, inclusa nel comune di Cortona (al confine – detto tra noi – col paese di Lisciano Niccone dove l’Inviato Cittadino ebbe i natali).

Insomma: aspettiamo con ansia intellettuale la pubblicazione di un volume di sicuro interesse.

Di Luigi Monti si occupò Averardo Montesperelli e nel 1965 Guerra ripubblicò le poesie dialettali (in edizione numerata) recensita da Virgilio Coletti sul quotidiano “La Nazione”. Poi il buio. Dunque, l’opera in attesa di pubblicazione rinnova l’interesse per un autore che non è certamente fra i minori.

Contatti sono stati presi con l’editore Futura, ma il libro è così necessario che si potrebbe pensare anche a una coedizione col Comune di Perugia, considerando la levatura della lingua locale utilizzata nei sonetti in vernacolo perugino (di “dentro le mura”). Aspettiamo una dichiarazione di disponibilità da parte dell’Assessorato alla Cultura nella persona di Leonardo Varasano. Sponsores cercansi.

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