Musica classica a San Matteo degli Armeni, il concerto del Trio Cubiste

San Matteo degli Armeni, quando il Duofantasie, con aggiunta di uno, diventa Trio Cubiste. E non ballano sul cubo, in discoteca, ma propongono musica classica.

Un pianoforte “cubano” (Monica Jimenez Calvo), un flauto tedesco (Jana Theresa Hildebrandt), un soprano perugino (Federica Raja) per un concerto divertente e di rango.

“Sono di passaggio per Assisi, dove si esibiranno al Bosco Sacro – esordisce il bibliotecario Gabriele De Veris – e hanno voluto farci questo regalo”. E di un grosso regalo si tratta, se è vero che la sala era piena di un pubblico interessato e divertito.

Pianoforte e flauto hanno proposto trascrizioni inedite e “pericolose”, come la “Czarda”, nata per violino ed eseguita con destrezza e fiato inimmaginabili, con quel caldo, alle diciotto. E poi la presenza di Federica Raja, soprano potente e dotato di capacità attoriali. Oltre che bella: il che, nella lirica, è aspetto non secondario. Perché di ruoli per soprano racchie non ce ne sono.

Ci hanno dato di tutto: competenza, impegno, simpatia e seduttività.

Da Donizetti a Rossini, da Mascagni a Bellini, da Verdi, a Monti a Puccini. Un concerto memorabile.

Una spiegazione su quel Trio Cubiste… che non ballano sul cubo. Dice Jana Theresa, figlia d’arte da genitori tedeschi, ma legatissima a Perugia, città in cui si è diplomata: “Quando ho chiamato al telefono Federica, per dire che ci saremmo esibite con una pianista cubana, mi è uscita – non so come – la parola ‘cubista’”. Conclude: “Ne abbiamo riso, decidendo di adottare quella parola come identificativo del nostro Trio”.

Fuori concerto, dice all’Inviato Cittadino: “Non escludo che tutto questo pubblico sia stato attirato dall’equivoco”. No, cara Theresa: a San Matteo le cubiste non ballano. No.