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San Francesco e i suoi anniversari: una festa che unisce tutta la grande famiglia francescana per l'Ottavo Centenario del santo di Assisi

Firmato a Greccio il documento di coordinamento ecclesiale tra le Famiglie francescane e le diocesi di Assisi, Rieti e Arezzo, in vista degli anniversari della “Regola Bollata”, del primo Presepe, delle Stimmate, del Cantico delle Creature, della morte del Poverello

San Francesco è veramente un santo per tutti e di tutti. Il 29 novembre, festa di tutti i Santi dell’Ordine francescano, si è aperto a Greccio il cammino verso i cinque importanti anniversari dell’Ottavo Centenario Francescano: nel 2023 si conteranno 800 anni dalla redazione della Regola Bollata e dall’invenzione del primo presepe di Greccio; nel 2024 si ricorderanno le stimmate ricevute dal Poverello a La Verna, vicino Arezzo; nel 2025 la composizione del Cantico delle Creature e nel 2026, ad Assisi, si celebreranno gli otto secoli dalla morte di Francesco. Questa prospettiva ha condotto i rappresentati delle famiglie francescane e i vescovi delle diocesi di Rieti, Arezzo e Assisi a ritrovarsi nella chiesa del santuario francescano di Greccio per dare vita a un Coordinamento ecclesiale al quale affidare le celebrazioni memoriali, affinché esse «avvengano nel modo più ordinato e fruttuoso, evitando la dispersione e favorendo la collaborazione tra le persone e gli enti coinvolti».

Un evento di risonanza mondiale

A siglare il protocollo sono stati i vescovi Domenico Sorrentino (Assisi), Domenico Pompili (Rieti) e Riccardo Fontana (Arezzo), insieme ai rappresenti provinciali dei Frati minori di Umbria, Lazio e Toscana, ma l’esperienza avrà risonanza in tutto il mondo. Lo confermano la presenza in collegamento da Betlemme del Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, e la Lettera che i Ministri generali dei diversi ordini hanno indirizzato per l’occasione agli uomini e alle donne delle famiglie francescane, letta a Greccio da padre Amando Trujillo Cano, ministro generale del Terz’ordine regolare. «Non ci sfugge l’importanza di questo Centenario», si legge nel documento. «Tale ricorrenza, infatti, non riguarda solo alcune celebrazioni nei santuari del Centro Italia, ma vuole aiutarci a riprendere e approfondire insieme, in tutto il mondo, i punti essenziali della nostra identità carismatica francescana». Si tratta, dunque, di «una possibilità preziosa di fare, in profonda comunione, memoria viva del carisma evangelico che lo Spirito ha suscitato nella Chiesa attraverso San Francesco».

L’approccio è quello con il quale il Poverello ha fatto di Greccio la nuova Betlemme, ha ricordato, intervenendo in collegamento dalla Basilica della Natività il custode francescano di Terra Santa, padre Francesco Patton, invitando a far sentire la vicinanza di tutta la Chiesa ai cristiani di quella terra, che conducono «una vita non facile».

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