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Patrono San Costanzo, si parte con la Luminaria con i figuranti in costume medievale

Tutto pronto per la processione della “Luminaria” della vigilia (28 gennaio, ore 17) della solennità di san Costanzo, vescovo e martire, patrono della città e dell’Archidiocesi, a testimonianza di un evento religioso e al contempo civile (la “luminaria” è menzionata negli Statuti comunali del XIV secolo), molto sentito e partecipato. 

E’ il secondo anno consecutivo che la “Luminaria”, con sindaco e arcivescovo e altre autorità, ha inizio dal Palazzo comunale dei Priori, in corso Vannucci, per concludersi nella basilica di San Costanzo, percorrendo la “Via Sacra” passando davanti alla chiesa di Sant’Ercolano (l’altro patrono della città) e alle basiliche di San Domenico e di San Pietro. Alla “Luminaria”, che è una rievocazione di quella trecentesca, parteciperanno i figuranti in costume medioevale dei “Terzieri del Palio” di Città della Pieve, dell’Ente “Balestrieri” di Assisi e del “Gruppo Storico” Città di Montefalco. 

Nella basilica di San Costanzo (ore 18) saranno celebrati i Primi Vespri solenni presieduti dal cardinale Gualtiero Bassetti, animati dalla Corale della Polizia municipale, e sarà rinnovato l’“Omaggio votivo del cero e dei doni al santo patrono” da parte del sindaco Andrea Romizi. Sempre a San Costanzo, il 29 gennaio, si terranno al mattino alcune sante messe in onore del patrono (ore 8, 10, 11.30), celebrate dai monaci benedettini, dal Clero della città e dal vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti; mentre nel pomeriggio (ore 18), nella cattedrale di San Lorenzo, si terrà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Bassetti con i vescovi umbri, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni del capoluogo umbro.

La solennità di san Costanzo, oltre a rinsaldare più di ogni altra il legame ultrasecolare tra la Perugia civile e quella religiosa e fare memoria delle antichissime origini cristiane di questa città (il martirio del suo patrono risale intorno al 175 d.C.), vuole richiamare annualmente lo spirito con il quale più di sette secoli fa si volle la “Luminaria”, processione di popolo di Dio: “Salvaguardare ed accrescere la pace e la tranquillità della città ed oggi di tutto il mondo, essendo Perugia sempre più multiculturale e multietnica”.

Durante i Vespri in San Costanzo del 28 gennaio, al termine della “Luminaria”, si rinnoverà il tradizionale rito dell’omaggio votivo al Santo patrono di quattro “simboli”: la corona d’alloro, da parte della polizia municipale (segno di devozione e testimonianza di dedizione al bene comune attraverso l’azione di ordine pubblico, che mira alla pace e alla concordia); il cero, da parte del sindaco (segno della disponibilità degli amministratori pubblici ad essere attenti ai bisogni dei più deboli e indifesi e a promuovere con onestà e saggezza ciò che giova al bene comune).  

Il torcolo (dolce tipico della festa in ricordo del martirio di Costanzo), da parte degli artigiani e commercianti (segno di quanti si impegnano ogni giorno a migliorare le condizioni dei lavoratori e per tutti coloro che, con il loro lavoro, contribuiscono alla prosperità del corpo sociale); l’incenso, da parte del Consiglio pastorale parrocchiale (segno della forza della fede nell’annuncio del Vangelo sull’esempio del santo martire, particolarmente oggi, tempo in cui il coraggio, la fedeltà, la coerenza sono messi alla prova ed è messa alla prova la nostra carità).

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