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Aspettando San Costanzo alla pro Ponte di via Tramontani, fra iniziative Caritas, musica, cultura, gastronomia... e il vescovo Giulietti portò un sonetto

Come da tradizione, si è tenuta la cena benefica a favore della Caritas che a Ponte San Giovanni si qualifica per iniziative di forte caratura fin dalla sua istituzione, risalente al 1982

Aspettando San Costanzo alla pro Ponte di via Tramontani, fra iniziative Caritas, musica, cultura, gastronomia. Come da tradizione, si è tenuta la cena benefica a favore della Caritas che a Ponte San Giovanni si qualifica per iniziative di forte caratura fin dalla sua istituzione, risalente al 1982. “Insieme per vivere” è il brand della meritoria associazione ponteggiana, come ricordano Gino Goti e Valentina Ercolani. Al Ponte è attivo l’Emporio Siloe, aperto nell’agosto 2016. Si tratta di un piccolo market, finalizzato alla distribuzione gratuita dei beni di prima necessità, a favore di persone e nuclei familiari in condizione di reale difficoltà e disagio economico/sociale.

Sono 37 i volontari che vi operano per tre giorni di apertura settimanale, 308 le famiglie sostenute. Lo ribadisce, in privata conversazione, l’assessore al sociale Edi Cicchi. Lo conferma Carlo Biccini, primo motore della Caritas. Esalta questa onlus il sindaco Romizi, che ricorda come oggi ci si possa salvare solo attraverso l’attivazione di meccanismi solidali.

Il momento conviviale è intervallato da letture di poesie, come nel caso di Nuvoletta Giugliarelli, decana degli autori in lingua perugina, che propone – e dona a monsignor Giulietti – un “carme” vergato su pergamena.

Roberto Rossi, medico e musicista, canta pezzi di Paoli e fa riascoltare “Perugia”, una poesia di Claudio Spinelli, musicata da Franchino Caligiani. L’Inviato Cittadino, chiamato a dire la sua in tema, ricorda le figure nobili di artisti e musicisti che dettero vita a quelle canzoni identitarie: Alfio Galigani e Gian Franco Ticchioni (fondatori della Perugia Big Band), il poeta Claudio Spinelli, il pianista e compositore Emilio Spizzichino, il cantante Benito Vicini, personaggi spiritualmente presenti ogni volta che si celebra la città d’Euliste.

Poi è tutto un susseguirsi di momenti partecipativi, anche di livello culturale notevole, come l’esposizione di Maria Luisa Martella che propone l’iconografia del santo decollato attraverso le immagini della vetrata di San Domenico, della sagrestia e della vetrata della cattedrale, della tela dei Decemviri, della lunetta del portale del Maitani… e tanto altro. Poi altri amici si alternano sul palco invitando a cantare le quasi duecento persone confluite a scopo benefico e solidaristico. Fra essi Stefano Tini che poeteggia, suona la chitarra, coinvolge e diverte.

Momento topico della serata l’intervento di Giulietti, vescovo di Lucca, ma prete del Ponte, amatissimo e confidente. Fra battute e “resta diquì”, don Paolo legge una poesia giocosa, condita di toni scherzosi e riferimenti alla sua lunga militanza ponteggiana. Ilarità, scherzo e qualche lacrimuccia.

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